Descrizione

A tre anni dall’uscita del primo album(Parol), Viola Drunken presenta il secondo disco. E cosi facendo si agghinda con abiti luttuosi, scrutando e contemplando dietro il velo scuro dell’obbrobrio, la tragica realtà di amori esasperati. Il disco si intitola “Di fate e streghe” ed è un concept che narra storie “maledette” di donne che uccidono, si uccidono e vengono uccise. Tra riferimenti a vicende realmente accadute, invenzioni letterarie e citazioni Dantesche (in un episodio), il disco si regge su questo filo conduttore. Di fate e streghe canta il paradosso dell’amore, dacchè si muore sempre per amore. Che sia la morte fisica o dell’anima. I personaggi di questo concept, sono la loro stessa esasperazione tradotta in amore e in amore si sa, l’eventualità prevede la non improbabile nascita di vite, prossime a diventare uomo,donna o il nulla decisionale. Motivo per cui è frequente l’immagine della donna in stato interessante, non di meno,l’immagine del feto e dei bambini. Quegli stessi b…

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