Ci sono dischi che sono come delle istantanee: fotografano l'attimo in cui sono stati composti e registrati.
Indivenire è qualcosa di diverso: un mosaico costruito tassello dopo tassello, un’accumulazione progressiva di momenti e sensazioni, l’avvicendarsi di esperienze di eventi anche contraddittori, di dichiarazioni di amore per la vita e scatti di rabbia di fronte all’illusorietà dei sogni.
I testi trasudano ambiguità e ambivalenza, passando dalla realtà cruda di Cravatte e Cucchiai all’afflato cosmico di Madre Universale, dal cuore del Tuo segreto, alla cinica interpretazione del rapporto tra uomo e donna di Solite Illusioni, dal misticismo innocente e istintivo di Canali e spirali e Il dono, al furore punk di Plexiglass e Apatica.
Le atmosfere si trasformano, ogni elemento cambia il suo stato per divenire un altro, così le situazioni spesso si capovolgono e diventano tentacoli, spire avvolgenti dalle quali è difficile fuggire.
Da un testo all’altro l’immagine stessa della …
COMMENTI (2)
ma per quanto ce li dobbiamo sciroppare?
ma perchè non date spazio a qualcosa di più interessante?
c'è qualche problema in questo disco.
andare a zappare?
:=