Provate a chiudere gli occhi per un momento e immaginarvi un viaggio kerouakiano, con tanto di macchina scassata e un'immensa strada deserta che si srotola davanti a voi. Alla colonna sonora del film che si sta proiettando nella vostra mente ci hanno già pensato gli Shelly Johnson Broke My Heart con il loro ultimo EP, "Brighter".
I principali punti di riferimento restano lo shoegaze e il noise, e questo sicuramente non rende i tre riminesi particolarmente innovativi: in "Hope Like There's No Tomorrow" e "A Lullaby", l'influenza di Sonic Youth, My Bloody Valentine e Dinosaur Jr. è innegabile. I risultati più interessanti si hanno, invece, quando al noise vengono affiancate melodie di stampo più indie o alternative rock: "Petrinne Sonne" sfodera un sound accattivante e piuttosto originale, nonostante echi che rimandano a Silversun Pickups e Built To Spill.
Innovativo o meno, resta il fatto che è veramente difficile, in questi tempi bui e soprattutto afosi, trovare un EP evocativo, scorrevole e limpido come "Brighter". Una terza fatica che, anche se imperfetta, tiene fede al suo nome e riesce a essere più luminosa di altre: godibile in macchina, con i finestrini abbassati, ma anche in cuffia, tra le quattro mura della vostra stanza.
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La recensione Brighter di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-07-13 00:00:00
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