Un mix di folk, country e blues, con le voci protagoniste e, dietro le quinte, parecchi musicisti dell’underground indie. Buona fattura, poca originalità.
Troppo allegre per essere definite solo blues. Troppo chic, almeno nelle intenzioni e nelle pronunce, per essere ridotte al mero country. Insomma, queste sirene “freak” ce le figuriamo al bancone di un saloon, camicetta a quadri, qua e là merletti, ma ai piedi stivali di classe. Ombretta Ghidini, alla chitarra e all'ukulele, e Laura Mantovi, tastiere e armonica, hanno chiamato a raccolta amici musicisti pescando da band come Annie Hall, The R’s, Gurubanana e Le Man Avec Les Lunettes, per dare vita a questo "Moonshine Once Betrayed Me". Un album di dieci tracce, sospeso tra un folk acustico e una verve più scura, sempre alternativa e di drakiana memoria, che si spinge verso qualche punta brillante di sperimentazione.
Il disco parte piano, un po' a rilento, visto che il pezzo di apertura dura 5 minuti ed è, in sostanza, un bluegrass allegro, che già dal titolo tributa una passione comune alle due Mermaids, cioè Billie Holiday. Scelta di produzione azzeccata, quella di mettere sempre la voce in primissimo piano, a fare da padrona indiscutibile in un album che prende forza dal cantato sensuale di entrambe. Bei timbri, buona padronanza, ma ci si aspetterebbe un po' di più, qualche tocco virtuoso che possa portare a fare il tifo per loro, fino alla fine.
Si prosegue sulla stessa linea, col banjo e rumoristica varia a fare da rinforzo al country e alle 12 battute, su melodie rubate a qualcosa di più europeo. Ani DiFranco, per esempio. Me la ricordano anche i giochini di voce su pezzi come “Paso doble (flowers and jails)” o “Loving U Ku”. Notevole “Jane's choice”, che ha liriche a effetto e un innesto finale che porta verso un folk un po' più lisergico. Infine, la title track e “Ballad in plan D”, a chiudere: la seconda, in particolare, è il brano in cui sembrano aver osato di più. Dove il famoso “turn around” che t'aspetti, dopo tanti brani che si levano il cappello di fronte alla musica del sud, ti sorprende e si trasforma in qualcosa di più etereo e diverso, precursore di chissà quali altri mondi.
In definitiva, un disco ben fatto, suonato a regola d'arte e scritto con passione da musiciste che sanno il fatto loro. Ma manca un pizzico di farina del proprio sacco, un'affrancarsi dal passato che amano e ben conoscono. Per innovare, mettere sostanza e riempire tutti i buchi di un manierismo che, a lungo andare, ruba la scena alle sirene.
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La recensione Moonshine Once Betrayed Me di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-01-26 00:00:00
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