I Sycamore Age folgorano. Come hanno folgorato Paul Cheetham, direttore artistico del Popkomm, che dopo averli visti li ha portati a Berlino a suonare al suo festival. Meritano, hanno personalità, ma mostrano anche evidenti le loro influenze, piacevolmente frullate in un mix ammaliante. Penso che nessuno si possa scandalizzare se dico che questo album è figlio in primis di Florence & the Machine e Guillemots, anche se qui e là si riscontrano gli ascendenti che hanno esercitato sulla band Jeff Buckley (“At The Biggest Tree”), Fleet Foxes (“Dark And Pretty Part Two”) o Radiohead (“My Bifid Sirens”). Ci sarebbe da scavare anche più a fondo, ma forse è solo perché sono vecchio che ci sento anche qualcosa dei Pavlov’s Dog in “Binding Moon” e, sparsi qui e là, momenti di cantato tribale e stregonesco alla Siouxsie & the Banshees di “Juju” o qualcosa del Nick Cave più “tranquillo” e meditativo o addirittura una certa cupezza alla Van Der Graaf Generator. Non è psichedelia, perché tutti i brani hanno strutture solide e ben precise, non mostrano influenze jazz o blues né, almeno su disco, lasciano spazio a lunghe improvvisazioni. Non è neanche progressive, perlomeno nella sua accezione storica, perché i pezzi sono generalmente brevi e mai costruiti nella forma della suite, per quanto sia evidente una certa influenza della musica classica di fine Ottocento-inizio Novecento, almeno nelle scelte di arrangiamento. È musica immaginifica, che con certe esperienze storiche, ma anche contemporanee (ancora Florence & the Machine), condivide un’esigenza urgente di rappresentazione teatrale e scenografica di se stessa, che, da quanto posso vedere su Youtube, la band non ha ancora preso in considerazione. Ma ci starebbe proprio bene. Pensateci.
Bravi, perché, anche se non originali in assoluto (e chi lo è mai in Italia?), almeno non seguono i trend nazionali del momento. E per fare questo e sfornare un disco così, ci vogliono le palle.
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La recensione Sycamore Age di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-08-09 00:00:00
COMMENTI (8)
Grazie "Faustiko"!!!...Alla prossima!!!
Visti finalmente dal vivo: confermano il loro notevole talento anche sul palco. Meritano di raccogliere molto di più.
Bravi!
Bravi!
Bravi, meritano.
Sì, in effetti, anche loro. Non li conoscevo, ma il discorso non cambia.
...e a me ricordano moltissimo loro: theirrepressibles.com/ir/nu…
Per me disco stre-pi-to-so!