Rallentati, cupi, cinematici, mascherati e votati al terrore industriale, questi due abruzzesi col gusto del grottesco confezionano un Ep che, benché ampiamente referenziato, risulta per molti aspetti originale e unico nella nostra recente storia. Non mi stupirebbe (e auspicherei) diventasse una sorta di pietra miliare della musica subliminale (sotto la soglia, appunto).
Se la prima "Last Run" è puro noise quasi recitato, bisogna immergersi nel pozzo oscuro ("Looop" e "Mr.Kit") per raggiungere il cuore tellurico di questa strana creatura, un po' "IT" (di Stephen King) un po' OVO, almeno nelle sue derive più teatrali, dove l'appeal conturbante e la rilettura post punk sono qualcosa in più che semplice area di riferimento, diventando medium del più sinistro dei messaggi. La società marcisce, tra alt-country e nuova Italia da canticchiare. Qui invece si va dall'altro lato: in culo al pop. Così, semplicemente.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-07-15 00:00:00
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