Walls Coracle 2011 -

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londra, germania federale. questo è il luogo d'incontro per il duo anglo-italiano Walls. una londra che caricata su un vettore spaziale sposta le sue coordinate geografiche per adagiarsi nelle ricche e laboriose pianure della germania ovest. quella tecnologia che chiamiamo fantasia offre ai curiosi la possibilità di ritrovare una collocazione temporale e geografica diversa da quella reale. sam willis ed alessio natalizia ci riprovano con "coracle" seconda opera che consolida le idee del loro sodalizio, dopo un ottimo primo album, che convince già dai primi ascolti. il suono si fa più corposo pur restando aperto alle divagazioni psichedeliche in salsa teuctonica. quindi maestose planate elettroniche che si appoggiano su ritmiche guidate da bassi corposi ed un impianto ritmico che lascia da parte la timidezza e guarda dritto in faccia alla possibilità della pista. già negli spettacoli live si era potuto notare una maggiore propensione per la fisicità unita ad un grande equilibrio sonoro. siamo alle prese con una kosmiche musik dal piglio moderno che prova a mirare anche a gambe e pancia, con buone fughe melodiche per la testa. complesso il lavoro di texture sonore organiche, realizzate con voci e chitarre trattate in tempo reale, che affiancano all'apparato musicale puramente elettronico. molti i pezzi da segnalare, partendo dall'arpeggio del primo singolo "sunporch" , passando per "il tedesco" con a sua profumata schizofrenicità technoide, colpiti dalle reminscenze post rock in levare di "ecstatic truth", finendo con "raw umber/twilight" che riprende le danze di "gaberine" (il miglior episodio dal primo album) ed è un bignami della scrittura di walls: tra parti ambientali e droniche alternate ad un feeling electroide altamente melodico.

"coracle" e' il disco che una storica label come la sky records pubblicherebbe se fosse ancora in attività ed avesse un piccola sede nella perfida albione.

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La recensione Coracle di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-10-11 00:00:00

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