Ottima seconda prova post-hardcore, per una band veneta feroce e intelligente
Una declinazione moderna e “provinciale” del celeberrimo episodio testamentario. Il latrato di un cane si staglia su un proscenio industriale postatomico e stranamente biblico. Questo è l’atomo hardcore-animalista, da cui prende avvio la titletrack, vociato rancore punk con tutta una serie di richiami tra NIN e Black Flag, spezzato finale postgrunge, dove trova spazio anche qualche soluzione a la Alberto Ferrari.
La band veneta confeziona per questo secondo lavoro sette sulfuree scene di crudeltà, o istanze di libertà (“Nessuno”), che hanno come perno semantico il mare e il connesso dramma di morte, senza però il porto della salvezza.
Electro con colte stilettate noise, e qualche vagito prog, in “Denti”, dove la band affina i muscoli, e una buona dose di saggezza, il che annovera il brano tra gli highlight del disco.
Prepotenti i richiami losangeleni, ma anche il jazzcore de noantri (leggi ZU) lungo le trombe ferali di “Relictual”, marcia nera, suggestiva e ben calibrata, passando per il cantautorato sghembo e scuro di "Polare".
Ottima seconda prova per una band dalle premesse più che solide. Oltre il Teatro degli Orrori, verso nuovi (ma biblici) orrori.
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La recensione ACHAB di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-06-06 00:00:00
COMMENTI (4)
ma gli Schiele quando riscenderanno dalle montagne con le motoseghe accese in mano? mancate. sapevatelo
In effetti che questa band sia SENZA un contratto discografico mi sembra veramente assurdo. Dimostrano una pacca violentissima, gran tiro e parecchia originalità.
P.s. non sono un loro amico, li ho solo visti suonare 2 anni fa dalle mie parti e mi avevano colpito. Questo nuovo lavoro mi ha convinto ancora di più, bravi!
ottimi!
peccato che per la stampa (anche quella che si spaccia per indipendente) che ha voce e occhi solo per i paraculati (in effetti siamo in italia) tutto quanto sia marginalmente ridotto a "provincialismo" e "denoantri".
(cazzonoisiamodimilanoveh...)
al secondo album ancora a parlare di premesse, bisogna per forza avere un etichetta in italia, probabilmente i fugazi non sarebbero mai esistiti dalle nostre parti (a meno che non fossero di milano e conoscessero il tipo che ha suo cugino che si fa la tipa che lavora alla rivista alla quale lavora anche il famoso giornalista musicale...)
elettrofandango sono una band che merita: sapevatelo!
OLTRE è la parola giusta.