Il new surf dei Karibean torna giusto in tempo per prendere posto nelle compilation estive. Per sognare di volare dalla east coast italiana alla west coast americana.
God bless the summer. Nonostante Caronte, nonostante i soldi per i grandi viaggi che non ci sono, nonostante le banalità di stagione. Dio benedica l'estate perché dura poco, come tutte le cose migliori, che quando finiscono ti lasciano con la voglia di averne ancora un po'. Come il nuovo ep dei Karibean, che dura il tempo di un tuffo in un mare fresco e pulito. Uno di quei momenti di pura leggerezza che solo in vacanza, quando ci siete tu e le onde e una musica che arriva delicatamente splendente come il riflesso del sole sull'acqua.
Una musica che sa di surf e nostalgia, allegra e delicata come i colori dell'arcobaleno, elettrizzante come una giornata di libertà appena iniziata e malinconica come il crepuscolo di quello stesso giorno, carica delle vibrazioni di West e East Coast, della nettezza sixties e delle tensioni nineties, di venti tropicali e gelate boreali, rassicurante e perturbante come una fiaba di Andersen. Quando si riemerge dal tuffo risuonano ancora le chitarre nitide di “Off The Lip” e “Rainbow Girl”, il surf contemporaneo di “Jesus Jarvis” e “God Bless The Summer”, il velo di tenebra che oscura “Windows Therapy”, e già se ne sente la mancanza. È durato troppo poco. Come l'estate.
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La recensione Andersen di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-07-10 00:00:00
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