Un esordio interessante, canzoni che si fanno ricordare, muovendosi agilmente tra folk, country, jazz e pop.
“Always a stress, always a mess, always depressed”. E con questa plurima rima baciata, Edoardo Santini detto Ed Ward si guadagna la stima profonda di tutti noi dall'umore sempre pervicacemente smithsiano, che adesso abbiamo un nuovo ritornello - anzi, più di uno - da canticchiare con fare lietamente mesto. Lietamente perché, anche se in generale si parla di tristezze, abbandoni e violenze, questo non è un disco depresso, anzi.
Si inizia con un country-folk da concerto indie sull'aia alla Mumford & Sons (“Where Are You Now”) e si finisce con la swingante “A Bunch Of Roses”, che potrebbe figuratre nella colonna sonora di una commedia romantica newyorkese – e che però è anche l'episodio meno convincente, col suo tono un po' piaccio-anche-alle-mamme che fa così Harry Connick Jr.
Forse sarebbe stato meglio chiudere sulle note irish di “So Cold”, ballad a dispetto del titolo molto calda, così come “Always”, pezzo ricco e intenso alla The Niro, per restare in Italia. “Bleeding Summer Night” è un altro momento di leggerezza, simpatico e easy ma con virtuosismo, modello Paolo Nutini, mentre in “One Day” torna l'odore di torba e malto dell'Irlanda rurale, fra violini e testo popolare da cantastorie. Un cantastorie da seguire, Ed Ward, l'inizio è promettente.
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La recensione Where are you now EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-10-22 00:00:00
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