Geometrie post-rock, chitarre evocative e sezione ritmica hardcore: ottimo esordio per Gli Altri
“Fondamenta, strutture e argini” è un nome bellissimo per un disco, e contiene in sé la perfetta descrizione di ciò che questo album è: una precisa costruzione di geometrie post-rock ampie e spaziose, stratificate su momenti noise che si avviluppano e crescono con forza e propulsione sonora a creare un sound che unisce in sé gli ambienti sonori metal degli Isis e l'oscurità dei Sunn O))).
L'apertura “Oltre il rumore” da spazio a un'interpretazione quasi hardcore della materia sonora, “Il mio solo spazio possibile” si struttura in un crescendo che serra la ritmica a sfociare in “All'orizzonte”, brano in cui le chitarre e la batteria si destreggiano tra momenti densissimi e altri più rarefatti creando un contrasto da contorsione, e il cui testo descrive una Savona disperata, ricca di storia e povera di presente. “06.33” è il primo momento totalmente post-rock, brano strumentale (così come “Istanbul”) tutto atmosfera evocativa alla Explosions in the sky, mentre “Cera” e “La falena” chiosano l'album partendo dalle ampie campiture sonore rese eteree dalle legature delle chitarre usate come archi, per poi esplodere in distorsioni psichedeliche, urlanti nel loro noise disperatamente dissonante, insistenti e taglienti.
La voce sanguina parole sui riff tenaci e incisivi e la sezione ritmica ricca e posata, post-hardcore, come se Emidio Clementi si fosse messo a urlare su una tessitura sonora degli Ornaments, soprattutto nel brano “La falena”, che racconta una storia con la stessa intonazione recitata del leader dei Massimo Volume, e sembra di sentire parlare proprio di uno dei personaggi che popolano le sue storie: “Era inverno, alle 7:30 sorse il sole e dopo una notte insonne alzò lo sguardo. Davanti a lui stava volando leggera ed innocua, accennò un sorriso e capì che era ora di smettere. Non riesce a capacitarsi di come sensazioni quali l'olfatto, l'udito, la vista, siano scomparsi ormai da tempo, e prega che nostro signore se lo porti via”.
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La recensione Fondamenta, Strutture, Argini di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-03-26 00:00:00
COMMENTI (3)
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