Sarà pure trap si, ma con un gusto per lo stile ed i dettagli che si fa fatica a immaginare addosso ai soliti tamarroni.
Potrei scrivervi in sequenza tutti i suoni che escono fuori da questo primo EP di Ckrono & Slesh, se tra breakbeat e balearic non esistesse un confine troppo ampio e non rischiassimo seriamente di perderci e mandare tutto in vacca.
D'altronde con questa antifona avrete capito la sostanza. "Railways" è la migliore espressione futuribile di quel pragmatismo applicato che i tag del Bandcamp mi suggeriscono di battezzare come global bass. Che tradotto in parole povere significa mettere assieme Europa, Africa e America Centrale. Come Major Lazer ma senza giamaicani.
Non si parte dal ballo qui, o almeno, quello che cercano Ckrono & Slesh è un approccio più mentale, cascate di synth e campioni che si srotolano lenti, tante accelerate e ritmi primordiali, ma senza mai stuzzicare a tutti i costi il pull up stile TNGHT. Sarà pure trap sì, ma con un gusto per lo stile ed i dettagli che si fa fatica a immaginare addosso a tamarroni come Baauer e Flosstradamus.
I pezzi sono un continuo tirar dritto, aprirsi all'improvviso e poi magicamente svuotarsi. Ascoltate "You Know", la più leggera forse, le mattonate di "Bass Thang" e la tromba che entra e tira giù tutto nel finale di "Flame". C'è solo da impazzirci.
Prendi nota insomma. Sperando che, come il treno ritratto in copertina, anche i nostri continuino d'impatto a macinar chilometri.
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La recensione Railways EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-10-08 00:00:00
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