Canzoni, illustrazioni, musicassette. Mescola e ne vien fuori un progetto chiamato This is not a Love Song.
Ci sono giorni che non riesco a mettere una parola dietro l’altra, quasi che mille fulmini mi colpissero contemporaneamente bloccando ogni funzione, chiamala ansia, apatia, rifiuto, non lo so. Poi mi concentro su una cosa e lentamente il quadro si fa più ristretto e più chiaro, e in questo senso la musica diventa terapia, è così, son concetti spiccioli, ma oggi è esattamente così. Il progetto This is not a Love Song propone cassette di carta illustrate, ogni cassetta una canzone, e ogni canzone una cover che va dritta nella compilation. E come ogni compilation che si rispetti, ci sono pezzi che ascolti tre volte di seguito e quelli che a metà ti vien da skippare, ci sono omaggi velati o fin troppo simili all’originale, ci sono cose che fai fatica a comprendere e altre che ti lasciano innamorata e curiosa di sentire altro di quella determinata band. Prendi “Fade into You” dei Mazzy Star, qui interpretata da Vrcvs (leggi Filippo Rieder dei Fine Before You Came) insieme a Costanza Delle Rose ed Erica Terenzi (Be Forest): è una meravigliosa rivisitazione, sono sette minuti di polvere magica, languori eterei, di everything’s so dreamy, ed è il brano migliore in assoluto e mi vien voglia di chiedere perché non fate un disco assieme? E “Videotape” dei Radiohead diventa quasi una versione alternativa cha la stessa band inglese potrebbe proporre, nella visione degli Youarehere che aggiungono tappeti di effetti e drum machine e con una voce molto simile a quella di Thom Yorke.
Mi piace ascoltare i Cosmetic con “Drain You” dei Nirvana, è come se la rabbia passasse attraverso un filtro per trasformarsi in altro tipo di energia, buone le prove dei Culture Wars e dei Jester at Work, tributi palesi e senza grosse modifiche, “Accident Prone” la preferisco nella versione dei Girless & the Orphan, meno emo e più asciutta. Per i L’Amo la questione non è semplice ché si cimentano con un pezzo che adoro e non è semplice, ragazzi, che dirvi, non è male, mi fa ridere “to die by your side isasacciuliueiiuaaai”, mentre “Boys don’t Cry” (altro pezzo per me intoccabile, oh, e son fatta così) in italiano non si può sentire, gli arrangiamenti sono carini ma non ce la posso fare.
Chi prende il toro per le corna sono i Manetti che mettono sottosopra “Playground Love” degli Air, la spogliano dei suoi abiti da ballata malinconica, vanno di chitarre e spingono bene, e pure i Montauk facendo il contrario, ovvero succhiando l’energia di “Toxic” di Britney Spears per renderla ossuta, scarna e oscura: a loro vanno dritti dritti i premi per l’originalità, mentre la maglia nera spetta ai Pop X (con Calcutta) che prendono un classicone, “Je t’aime…Moi non plus” e la rendono una roba inascoltabile, una sorta di ambient minimalista e dilatato senza un perché.
L’idea che è alla base del progetto This is not a Love Song (canzone ovviamente presente nella compilation, non l’ho dimenticata, schiaffi in faccia dai Chambers a go go, fortissimi) è davvero interessante e promette nuovi disegni e nuove raccolte, sempre in free download, e di fronte a simili iniziative, aldilà dei risultati raggiunti dalle singole band, io parto con gli applausi scroscianti e il “Bravi!” gridato a gran voce: continuate, vi prego, così.
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La recensione This Is NOT A Love Song di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-11-04 00:00:00
COMMENTI (1)
ma che stai a scherzà ? Pop_X e Calcutta vincono la maglia ROSA chewingum big babol pelle acqua e sapone e giovialità clandestina . w loro .