HLF MN Mirror 2013 - Indie, Elettronica, Dance

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A Paolo le melodie piacciono, sa come manipolarle per muovere e commuovere

Paolo Michelini ora si fa chiamare HLFMN, come il titolo del suo primo disco, senza le vocali (ok, il giochetto lo conoscete già, pardon). Ad HLFMN puoi dire solo una cosa di cattiva: che si è ripetuto. Nel senso che questo nuovo album suona come una sorta di gemello del precedente, e forse il titolo (“Mirror”) in questo senso offre una chiave di lettura.
Dietrologie a parte, HLFMN si è ripetuto, e meno male. Il materiale qui presente, infatti, è decisamente all'altezza di quello che Paolo aveva saputo fare in una zona di confine fra ascolto e dancefloor della cui esistenza l'edm spazzatura che infesta il mondo del djing non suppone nemmeno l'esistenza. Questa zona franca è resa possibile da una semplice idea musicale, ovvero la melodia. A Paolo le melodie piacciono, sa come manipolarle per muovere e commuovere, a partire dagli shock esotici di “Mystery” e “Rebirth”, passando per cose più psichedeliche come “Nord Walking” e “Glittering” (i riferimenti ovvi sono Chemical Brothers e Four Tet), per arrivare a schegge da spleen di provincia come “Open Spaces” e “Human Anthem” (quest'ultimo episodio altissimo del disco che incrocia nuovamente esotismi e crudezze eurodance).
La conclusione ovviamente spetta al padre (i Modeselektor di “Father”), dal quale tutto proviene, banalizzando un concetto fondamentale della psicanalisi. Qualche lungaggine di troppo non pregiudica la tenuta del disco, e l'immagine allo specchio è quella che ci si aspettava.

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La recensione Mirror di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-04 09:00:00

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