Ennesima conferma che la Machete produce figate
Partiamo da cose semplici, dalla primissima impressione, dal vestito dell'album, dalle cose che si possono constatare ad un primo ascolto, ovvero: la Machete e i suoi frutti sono una figata. Questo album di En?gma, socio fondatore della crew sarda, è una figata. Stile, flow, tematiche, citazioni e riferimenti sono una figata (e 3), poco da dire su questo. Così si crea un Empire. Però questo vestito luccicante, rischia addirittura di abbagliarti. Le liriche infatti sono quanto precise e curate nella forma quanto istintive e immediate nei contenuti. Mi ricordo di gente che diceva "lo stile è tutto", ma ho sempre creduto fossero degli imbecilli.
Del 25enne rapper di Olbia, che imbecille non lo è per niente, anzi, però mi aspettavo qualcosina in più, un mezzo gradino in più. Nulla di eclatante, la strada è quella giusta e secondo me quest'album già così vale molto di più del 90% delle produzioni rap italiane al momento, ma si sente che può dare ancora di più. Ed è comunque un complimento, sia chiaro. A paragornalo poi all'ep che lo precede "Rebus" del 2013 è un passo di lato, un po' inclassificabile, anche in parte per la durata (ovviamente), e sopratutto alla diversità e peculiarità di ogni traccia, che appunto, su 13, ha un effetto leggermente destabilizzante.
I beat e le produzioni musicali, vedi Bassi Maestro in "Rabbia random" o l'intro e titletrack "Foga" con Vox P, spaccano, e c'è poco da dire. Groove così cadono a cascata e ti trascinano con la forza di un torrente in piena. Mentre in "Radio Riot" c'è il pericolo dell'atmosfera latineggiante che forse è un po' fuori dai giochi di questi tempi. Per quanto riguarda i featuring invece, c'è l'imbarazzo della scelta. Dai compagni di crew Nitro e Raton, in "Jumperz" (pezzone pezzone), a quelli comunque riusciti con gente fuori dall'hip hop, e cito la chiusura "John Nash" con Manuela Manca, appunto, e la sua voce azzeccata come il cacio sui maccheroni.
Prime impressioni a parte, insomma, nel complesso è un gran bel disco, l'unica critica movibile appunto è quella costruttiva che le potenzialità sono talmente evidenti che ci si può spingere ancora oltre. Ma giusto a voler fare i precisini, perchè qualcosa devo pur scriverla no?
---
La recensione Foga di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-12 00:00:00
COMMENTI