Zio metti la house!
«Scusi, mi sa che c'ero prima io». Così, con educazione e fermezza come in fila dal salumiere quando la solita sciura-faccia-di-bronzo ti passa davanti, forte della sua anzianità: Stefano Fontana aka Stylophonic torna al suono con il quale è cresciuto e nel quale si sono divertiti a sguazzare di recente artisti come Disclosure, Skream e L-Vis 1990, che all'epoca in cui Stylo metteva i dischi al Plastic di Milano non erano nemmeno nei pensieri di mamma e papà. Per dirla in due parole trattasi di house music, punto e stop. Due parole che fa strano il solo scriverlo qui su Rockit ma ci si ricorda bene di quando, non secoli fa, gli zii (in senso milanese) in discoteca ti dicevano «zio metti house!». Dicevano è un po' poco: intimavano. Stylophonic se lo ricorderà molto bene anche lui visto che quel suono lo ha nel DNA e infatti intitola il suo nuovo album programmaticamente “Jam the house”, punto e stop. Che è appunto il gentile colpetto sulla spalla alla sciura di cui sopra. Senza vanagloria, perché Styolophonic è un entusiasta del prossimo “New Flava”: però anche lui è un “Buddy” che mette house per irretire le “Girlzzz” con quello che lui chiama “My beat”, fatto di rimandi all'house newyorchese e chicagoana della prima ora. Quella che ti chiedeva “Can you feel” perché l'house prima di tutto è un feeling come in quella track di Mr Fingers. Quella dove è il dio Jack a dettare legge (“Jack the house”), a importi di scuotere il lato B (“Get down”) a colpi di cassa in 4, hi hat in levare, loop di voce proto-rap e bassi profondi. È un disco che esce su Carosello ma resta davvero underground, un'altra parola che fa strano al solo scriverla e sulla quale ci sarebbe di che discutere. Un'altra volta, now let's give “The Drummer” some. E se non ti piace l'house music zio, “Shift Pose”.
---
La recensione Jam The House di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-04 00:00:00
COMMENTI