Un brano delicato e finissimo, di quotidiana realtà, d'autunno alle porte
Setti possiede il dono, delicato e finissimo, di saper condensare in brani brevi, arrangiati a regola d'arte, elementi testuali ed extra-testuali che convivono insieme in uno spazio strettissimo con naturalezza.
Sentite come si costruisce nel suo minuto e 53 "Un mare": con una chitarra che è insieme ritmo e armonia, su cui il brano cresce strato per strato, aggiungendo pennellate di suono con piccoli, minuscoli hooks che tengono insieme gli accordi e la linea melodica. Senza fretta, nonostante il tempo scorra, tutto dosato, essenziale ma indispensabile. Piccolo bignami di come si fa una canzone pop.
Il testo poi rappresenta un po' la capacità che tutti vorremmo di trovare le parole giuste con cui spiegarci, anche un po' poetiche, quei grandi discorsi che ci facciamo nella testa, e ripetiamo nella testa durante il tragitto, tipo "Tu per me sei come il mare / Se ci finisci dentro / Non sai mai quel che c'è sotto / Con te non so nuotare". E quando poi arriva il momento di dirlo davvero, be' lì cambia tutto, e il massimo del coraggio che ci è concesso è "Ti giuro non l'ho vista quella mail / Stavo pensando ad altre cose / Ti giuro che non so cosa darei / Per aver fatto più attenzione / Dai non ti arrabbiare".
"Un mare" è un brano bellissimo, di melanconia d'autunno, di quotidiana realtà.
---
La recensione Un mare (singolo) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-18 00:00:00
COMMENTI