Sotto il rumore, sotto la violenza, sotto il grezzume esibito, c'è qualcosa di più. Sta a voi grattare via la superficie
Batteria a tuono, chitarra pervasiva, la voce oltre il limite di saturazione. L'urgenza e la voglia di far casino del primo ep. E anche di più. Sono tornati gli Asino, la risposta punk/noise alla miriade di duo chitarra-batteria rock/blues senza idee che fino a poco fa affollava il nostro Paese.
"Muffa" prosegue dunque l'opera già iniziata con "Crudo", forte di un'ulteriore consapevolezza dei propri mezzi, che si aggiunge alla personalità sonora, che già c'era eccome, dell'esordio. Col cantato che va e viene sotto la distorsione, ne cogli qualche frammento e un po' ricostruisci un po' immagini cosa si muove sotto e dentro il testo ("Non faccio una ricarica da due anni / posso solo ricevere / addebitare / il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile / ma / chi / sei / tuuuu" è l'inizio di "Schiaphpho", che poi annega in un oceano di feedback), e ti fai travolgere dal rumore, dall'energia, da quella carica che, a guardar bene, tutto è fuorché nichilista e fine a se stessa. Lo testimonia il monologo del Grande Dittatore, quello che dice "Combattiamo per un mondo migliore", lasciato praticamente per intero nell'ultimo brano "...". Come a dire: c'è qualcosa sotto questo rumore, questo grezzume esibito, sotto questa muffa che vi piazziamo in copertina. Sta a voi grattare via la superficie.
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La recensione muffa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-03 09:00:00
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