CosmeticNomoretato2014 - Psichedelia, Pop

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I Cosmetic scelgono di essere ancora i Cosmetic

Se c’è una cosa che può spiazzare è una dichiarazione d’intenti. Non è magari una cosa originale – anzi sembra quasi diventata un must – ma quantomeno ti rende meno agile l’additare il disco che hai appena finito di ascoltare proprio per quello che ti ha detto chiaramente sin dall’inizio. Ma non è detto che basti. Quello che mi verrebbe da dire ai Cosmetic è infatti ben riassunto in “Venue”, la prima traccia che apre questo “Nomoretato”. «E potete continuare a dirci immaturi / che dopo i trent’anni ora vale di più / ma solo per mezz’ora tornare sereni / le colpe, gli eccessi li mettiamo noi».
Inizia così il quarto album della band romagnola, buttandoci addosso quello che è, se ci pare. Però, ora che sono passati sette anni dal loro esordio e due dal loro ultimo long length, “Conquiste”, per qualcuno (io) è lecito aspettarsi un cambio di registro, o quantomeno una maggiore solidità nella struttura della loro ormai classica forma canzone. E invece i Cosmetic scelgono di essere ancora i Cosmetic, forse con un pelino in più di disillusione e con una consapevolezza maggiore nei testi. Ma questo non vuol mica dire che è rimasto tutto uguale. Il tappeto che sorregge le dodici tracce di “Nomoretato” stavolta è più vicino a quegli anni Settanta più sporchi e confusi, grazie anche alla decisione di affidarsi a un produttore artistico (Claudio Cavallaro, già Granturismo), alle registrazioni analogiche su nastro e all’inserimento di synth e tastiere come Farfisa e Fender Rhodes. Ed ecco che così ci ritroviamo dei Cosmetic psych e a volte quasi prog, più dreamy e meno cupi dei dischi precedenti.

Verrebbe dunque da cambiare idea e dire che di evoluzioni ce ne sono state, eccome. Ma l’abbracciare queste nuove sonorità sembra un po’ ingenuo – o immaturo, come dicono loro – lungo tutto il disco, tanto da perdere in più occasioni (quasi l’intero lato B) il filo del discorso. Il problema di “Nomoretato” (a parte un titolo e un artwork stavolta poco felici o perlomeno poco mediatici in senso mcluhaniano) è infatti proprio questo: una risulta sempre poco compatta e rotonda, cosa che ci si sarebbe potuti aspettare da un gruppo in circolazione da un po’ e molto seguito. I Cosmetic ci sono, eh. Basta ascoltare “Crediti” e “Nelle mani giuste” per capire che live la botta sarà quella di sempre, ma il rischio forse è che chi è cresciuto con i Cosmetic oggi senta “Nomoretato” un poco stretto, e i più giovani abbiano trovato altri cantori che sappiano meglio come reagire al presente.

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La recensione Nomoretato di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-16 09:00:00

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