Una delle migliori fatiche della band torinese. Un gradito ritorno all'hardcore con estro ed esperienza.
Dopo la brutta esperienza di "C'eravamo tanto armati" i Linea77 tornano alla carica con un nuovo album per INRI: "Oh!", dieci tracce che meritano di essere ascoltate dalla prima all'ultima.
"Presentat-Arm" è l'incipit di “un ritorno a casa”, come afferma la stessa band, a sonorità ciniche, dirette e potenti come impongono i canoni dell'hardcore dei primi album. A dire il vero in "Oh!" i punti di contatto con le atmosfere dei primi dischi come "Ketchup Suicide" non sono molte: i cambi di formazione, la commistione dei generi che il gruppo ha annusato durante gli anni, senza mai addentrarvisi troppo, e la maturità compositiva hanno inevitabilmente modificato la struttura dei pezzi anche nel momento in cui questi tornano ad assumere sembianze puramente hardcore. L'esperienza di Paolo (ex Woptime) alla chitarra strizza l'occhio a realtà vicine a quell'hardcore newyorkese che detta legge da diverso tempo in giro per il mondo. I Linea77 tornano sì a casa, ma lo fanno portando con sé tutto ciò che hanno imparato e deciso di raccogliere negli anni, pestando più che mai, facendo impennare di conseguenza il valore dell'immobile.
L'album gode di un'invidiabile continuità, mantiene alto il livello delle tracce regalando in ognuna di esse una piccola parte di ciò che rappresenta oggi la band torinese. "Luce", "Absente Reo", "Come stanno veramente le cose" – ovunque si colgono sfaccettature diverse, rappresentanti di un genere musicale che, quarto dopo quarto, porta con sé l'indelebile firma dei Linea77.
Le scelte stilistiche sono svariate, imprevedibili: bastonano l'ascoltatore con cassa e rullante per poi pietrificarlo davanti ad un muro di synth ed immensi riverberi, dipingendo impeccabilmente la desolazione e la rabbia che dialogano nella tracklist.
In questo ritorno all'arma bianca c'è spazio anche per un trio di featuring strategicamente studiato che vede la partecipazione, rispettivamente, del machetero En?gma, del leader dei Titor (Sabino) e dell'ex voce dei Fluxus, Franz Goria, il quale performa nella traccia di chiusura che altro non è se non la cover di un brano degli stessi Fluxus: "Non esistere". "Divide Et Impera", la prima delle tre collaborazioni, è senza dubbio uno dei momenti più intensi dell'album, con il suo groove anni '90 e il flow affilato del rapper sardo si aggiudica il titolo di ammiraglia dell'album, strappandolo all'onda d'urto di "Caos", seconda collaborazione che si incontra nell'album, e alla velocità di "Zero", il nocciolo hardcore dell'album.
La tracklist di “Oh!” è sicuramente la mezz'ora meglio spesa della giornata, un ottimo motivo per incrinarsi un paio di costole sotto i palchi del nuovo tour della band torinese.
Un gradito ritorno.
---
La recensione oh! di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-27 09:00:00
COMMENTI (1)
Mi piace l'incipit "Sii gentile" nella finestra del commento.. e allora siate gentili anche voi. E correggete quell'"ex voce dei fluxus" che non so da dove salti fuori. thanks. :)