Un piccolo gioiello che sembra importato da un'altra nazione
Questo ep è un piccolo gioiello che pare importato da un’altra nazione, da una tradizione cantautorale diametralmente opposta a quella a cui siamo abituati da sempre. In genere l’esterofilia musicale non è assolutamente da condannare se fatta con cognizione di causa, tecnica e consapevolezza. Questa è pura e garantita esterofilia lecita, poiché Richard J Aarden ha origini olandesi e nel suo sound, nel semplice tocco delle corde, è custodito tutto il fascino del nord Europa.
Tra Ben Howard e Josè Gonzales, “Stolid and Bruised” è un ep che ostenta con orgoglio una propria identità, la cui pretesa è quella di creare atmosfere, immagini e sensazioni molto forti e nello stesso tempo lievi e intimiste. Cinque tracce che scivolano via come seta: “Afloat” è eterea ed elettronica, sound già sperimentato ed espresso con successo nei suoi precedenti progetti; “Vagabond” e “Little Sparrow” riportano il suono sui binari del folk leggermente contaminato dal rock, mentre “Barefoot on shards” e “All that it takes” sono due ballad elettriche perfettamente composte che chiudono il cerchio di questo lavoro.
Quella espressa da Richard J Aarden in questo ep è un’attitudine verso il folk e il rock acustico molto interessante, composta e prodotta con una precisione alchimista e un impegno che nulla ha da invidiare né agli esponenti esteri del genere, né alla qualità delle loro produzioni. Uno scrigno che si spera attecchisca con successo creando il maggior numero di proseliti possibile.
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La recensione Stolid & Bruised EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-13 10:00:00
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