Probabilmente questa è l’occasione per dare una rinfrescata al vostro concetto di metal
Quando hai tra le mani un lavoro, a scatola chiusa, di una band seminale con 25 anni di carriera alle spalle ti puoi aspettare due cose: un sound immutato e legato ai bei tempi che furono, oppure puoi avere la fortuna di essere il protagonista della loro evoluzione musicale, cogliendone ogni sfumatura, cambio di formazione ed influenza.
"Nazienda" rientra fortunatamente nel secondo dei due casi; anzi è qualcosa di più perché riesce a rappresentare a pieno la maturità musicale dei Resurrecturis. Quello che dovete sapere prima di premere play è che state per confrontarvi con un concept album in cui, in 11 tracce, viene fatto un ritratto con rigore cronologico dell’esasperata giornata lavorativa di un impiegato che si rapporta, forzatamente, con la routine, i colleghi ed il suo comptuter. L’alienazione lo accompagneranno dal risveglio fino alla combo serale divano e sonno; dove svuotato di ogni energia vitale sarà “pronto” per una nuova giornata di lavoro. Certo non è una tematica nuova, ma dà all’album una struttura molto solida.
La composizione attinge, in parte, nelle sonorità degli anni ‘90, quelle atmosfere opache e malinconiche che ricordado i lavori degli Alice in Chains e Soundgarden, capaci di farti immedesimare perfettamente nella tematica principale dell’album. Una malinconia frequentemente contrapposta ad episodi di furia e violenza estrema, che spazia dal più epilettico dei riff djent, all’irrazionalità del mathcore, fino al death metal: matrice e fulcro principale dei Resurrecturis.
Suoni precisi, puliti e violenti che danno voce a una composizione variegata e tecnicamente ineccepibile, in cui la voce eclettica, che ricorda molto Greg Puciato, gioca un ruolo fondamentale. Questo è un album che osa, lo so, osare è un termine inflazionato, ma musicalmente non vengono posti degli schemi, e un brano come “Animal in the meeting room” ne è la prova più lampante. Perché? L’avete sentito pure voi il barrito di elefante e le grida dei primati durante il brigde no? È quasi folle tanto quanto certi briefing o brainstorming aziendali, a cui non vorresti mai e poi mai partecipare, ma dove, come un moderno Fantozzi, ti ritrovi involontariamente protagonista. Forse per chi è a digiuno di quello che è stato il panorama metal negli ultimi 10 anni e non si è mai rapportato ai Between the buried and me, Animals as Leaders e Protest the hero, tutti questi cambi ritmici e di sonorità, potranno sembrare forzati e fuori luogo, ma probabilmente questa è l’occasione per dare una rinfrescata al vostro concetto di metal. Se invece siete già avvezzi a tutto ciò non vi resta che ascoltarlo, magari mentre siete bloccati in auto o in metro nell’ora di punta serale per esorcizzare la giornata di lavoro.
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La recensione Nazienda di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-28 09:00:00
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