Continua il viaggio dei Jules Not Jude alla psichedelica ricerca della “perfect pop song”
Vi siete mai innamorati di un cuscino? È quello che succede alla ragazza protagonista della title-track di questo ep, una romanticissima, sognante (be', per forza) ballad floydiana, rimasta fuori dall'album “The Miracle Foundation”, così come “Mitosis”. Non per demeriti dei brani, anzi come sostiene la band perché “meritavano un'uscita a parte”.
E quindi eccoli qua in tutto il loro splendore, la marcia psichedelica che apre questi intrippanti quindici minuti e la surreale lovesong che gli dà il titolo, insieme a due pezzi nuovi che hanno il compito di accompagnarci verso quello che ci riserverà il futuro del gruppo: dunque a giudicare dalle canzoni in questione, “29” - vagamente Radiohead - e la (molto) beatlesiana “Chinese Man”, i cambi in formazione hanno lasciato intatto, oltre che il talento per la narrazione di storie non banali con stile non banale (quella di “Pillowlize” di cui abbiamo già detto, ma anche l'autismo di “Chinese Man” e l'amore a termine di “29”), la tendenza al pop ricco e onirico, lisergico e sixties ma anche contemporaneo.
Quello che ci aspettiamo dai Jules Not Jude, in definitiva, è che continuino a essere un po' i nostri Tame Impala, moderni fricchettoni sempre in vena di provare qualcosa di diverso.
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La recensione Pillowlize Ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-21 10:00:00
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