Una lezione alle nuove generazioni con un disco che avvolge e affascina
La parola hipster inserita nel titolo può portare a qualche fraintendimento: no, i Dining Rooms non hanno fatto l'ennesimo album incentrato sui mocassini della gente vestitissima (abbiamo già dato, proseguiamo oltre). In realtà "Do Hipsters Love Sun (Ra)" è un lavoro molto colto e molto poco attento a dinamiche sociali logore e pure sorpassate. L'operazione messa in campo è una storicizzazione del modello di hipster alla maniera di come li intendeva Jack Kerouac. E per farlo i Dining Rooms si servono di un suono psichedelico e scurissimo come un party al termine dell'universo. Tanto che non è un caso che ci siano diversi richiami a sua cosmitudine Sun Ra.
"Interstellar" è un bellissimo Spacemen 3 jazzato con tanto di groove Tortoise a supporto. "Once Were Warriors" manda nello spazio gli Explosions In The Sky e per due brevi minuti lascia sottopelle quella malinconia sottile che di solito prepara il terreno ai giorni decisivi della tua vita. "Saturno" ha le sonorità ruvide e inquiete di un Angelo Badalamenti d'annata (o dannato). "Light Time Tales" è il pezzo forse più urbano di tutti, con un basso plastico a dare impatto e fantasia funk a un gioco di synth stile Wen, ma con una cassa più regolare.
Stefano Ghittoni e Cesare Malfatti danno una lezione alle nuove generazioni con un disco che avvolge e affascina, grazie anche ai tanti ospiti (da Bruno Dorella dei Ronin ai Sacri Cuori, passando per Jessica Lauren) che infondono calore e visione umana alle traiettorie stellari dei Dining Rooms.
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La recensione Do Hipsters Love Sun (Ra)? di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-05 10:15:00
COMMENTI (3)
Album carino ma le tracce sono veramente troppo corte e il tutto troppo frammentato.
Gran bel disco.
disco molto bello e originale