Blessed Child OperaThe Devil And The Ghosts Dissolved2015 - Rock, Indie, Folk

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Un sovrapporsi di dark, folk, intenti cantautorali e quel sottile velo di magia che, come brina, rende ogni cosa di un bianco luminoso e malinconico.

È facile cogliere le suggestioni primarie di questo disco, basta sedersi in un angolo solitario e assorbire le vibrazioni scure, vivide e pulsanti che diffonde. Un sovrapporsi di dark, folk, intenti cantautorali e quel sottile velo di magia che, come brina, rende ogni cosa di un bianco luminoso e malinconico. Il settimo lavoro dei Blessed Child Opera, band che ruota intorno alla figura di Paolo Messere, è lanciarsi verso sponde lontane dove il freddo non può essere che cura, e la distanza solo uno spunto per intraprendere un nuovo viaggio. Come l’anima itinerante di Messere, che fa nascere la sua musica ogni volta in un luogo differente, queste canzoni si muovono mentre sullo sfondo cambia l’orizzonte e le ombre si allungano sospinte da luci diversamente inclinate.

Come una mano che stringe impietosamente sul cuore, “We can’t be Rivals of God” brucia di passione gotica e lascia il respiro sospeso tra strenua difesa e incolmabile rimpianto, quasi che il desiderio di redenzione sia esso stesso sufficiente e al tempo letale; “Painted Horses” apre invece ad armonie che si inseriscono perfettamente in una lucida visione di necessaria tristezza, una ballata in punta di piedi su ghiacci e territori desolati alla ricerca dell’essenziale, purpurea scintilla, che diventa premura d’amore in “I’m Gonna Wait my Love”, e nenia notturna tanto soffice da dormirci su, all’inseguimento dei sogni che corrono sempre più di noi, in“The Despair like a Trail”.

La vena folk viene fuori con gli arpeggi leggeri di “No One” e “I Know Everything” che disegnano paesaggi di aurore boreali e di infinito sole che non scalda mai, come se ripassassero i tratti appena accennati del nostro passaggio con un colore nuovo, con le sfumature di una storia da raccontare che muta di continuo e che, almeno in un punto, appartiene a ognuno di noi: noi che, sopra la magica brina di questo album, ci aggrappiamo stretti al ricordo migliore per non scivolare.

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La recensione The Devil And The Ghosts Dissolved di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-17 10:05:00

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