Anteporre infiniti prefissi alla parola 'wave', e continuare a cavalcare l'onda.
Chiudi gli occhi, stringi i pugni e muovi i piedi: sei nei primi anni '80 e quello che senti in bocca è il gusto della sperimentazione, il sapore di un’avanguardia incompresa e riscoperta, è la soluzione chimica a questioni di elettronica, dove l’artigianale inventiva si sposa all’uso di macchine nella piena, viva esplosione new wave. Quattordici brani ripescati dal passato e tirati a lucido per dimostrare quanto siano attuali quelle stilettate minimali, asciutte, sospese tra kraut, synthpop e dark.
I KKD tornano sulla scena a trent’anni dal loro scioglimento per celebrare un mood tornato fortissimamente in auge, con tante band che cercano di ricreare quel tipo di suono, sporco, secco e analogico, dritto all’obiettivo senza troppi abbellimenti, nessuna leziosità, e un substrato di continua ricerca che è il suo precipuo elemento fondante.
Non è affatto facile parlare di un disco che esce oggi ma nasce decenni fa, complesso esprimere un giudizio slegato dal contesto di allora, e di certo non si può prescindere dal panorama attuale dove, risorto dalle ceneri e ripulito dai fruscii, spinge per avere il posto che merita. Il necessario punto di partenza è saltare una collocazione di genere e concentrarsi su un’epoca: stimoli diversi si mescolano sotto una comune matrice scura ed essenziale, sono figli del punk e al tempo reazione a esso, sono paladini e prodromi di nuovi percorsi musicali, e il risultato è una fotografia in bianco e nero che contiene ogni tipo di sfumatura di grigio, dalla più intensa al tratteggio leggero.
La bellezza di questo album nasce dall’ideale unione tra memoria e futuro, e dalla voglia di credere ancora, di provarci ancora, per scoprire che i pezzi funzionano, che riescono a creare un ambiente ben definito dove immergersi, dove anteporre infiniti prefissi alla parola ‘wave’, e continuare a cavalcare l’onda. Again and again.
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La recensione Stars Behind The Sun di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-09 10:05:00
COMMENTI (1)
Uno smisurato grazie a Margherita g. di Fiore per la bella recensione.