I suoni larghi e sognanti per raccontare vite giovani e feconde
C'è una foto sulla pagina Instagram di Lobby Boys che può raccontarci molte cose. Si vede un giovane uomo, con tatuaggi, una folta barba e un paio di occhiali da sole che tiene in braccio, con fare al contempo fiero ma dolce, un bambino: insomma un ragazzo alle prese con quel miracolo, piuttosto pagano, che si chiama paternità. Ecco che, partendo da quell'immagine, tutto appare più chiaro quando ci si approccia a "Changes", l'album, giustappunto, di Lobby Boys.
Un album interamente suonato, missato e registrato da Omar Aleotti che ha curato perciò ogni aspetto di questo suo lavoro, come a ribadire l'assoluta, è il caso di dirlo, paternità artistica di quanto prodotto. Ed ecco allora "Closer", la terza traccia, piena di riverberi ed echi sonici, un perfetto bignami per come si potrebbe/dovrebbe suonare lo shoegaze al giorno d'oggi: uno sguardo duro ma al contempo sognante verso l'orizzonte, senza perdere mai la tenerezza. Esatto, proprio come quel padre in quella foto.
Ma si continua, anche con episodi un pochettino più eccentrici, come nella canzone successiva, la bellissima strumentale "Emily" che ha uno stile particolarissimo, corredata com'è da un tappeto sonoro su cui vengono aggiunti intarsi di percussioni elettroniche e con gli arpeggi della chitarra che fanno il resto: gli orizzonti così si allargano e sembra di vivere quei pomeriggi lunghissimi in spiaggia in cui non si capisce bene come si sia riuscito ad arrivare fin lì e poi non si vorrebbe mai andare via ("Dai ancora fino al tramonto", "Dai facciamo aperitivo", "Dai, bagno di mezzanotte!?").
"Changes", prodotto da Nervi Cani Records, è un disco così profondo e assieme epidermico, che si può leggere attraverso molte lenti interpretative, tra le quali però domina quella di una creatività matura eppure non di maniera che Aleotti riesce a distillare via via lungo l'album. La giusta chiusura è affidata a "Blood Brothers", quasi a ribadire come, nonostante la tecnologia, i social network e le nottate passate a scambiarsi foto zozze su Snapchat, uomini e donne sono un fatto soprattutto di sangue: fratelli di sangue per il tempo a venire, proprio come da ragazzi, quando i pomeriggi non finivano mai e il tramonto era una beata illusione.
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La recensione Changes di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-06-17 10:00:00
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