Sin/Cos conclude così il suo percorso artistico. Certo è triste dirsi addio, ma questo è un congedo davvero di classe
Il nuovo capitolo della geometria umanistica cantata da Maolo Torreggiani sotto il moniker Sin/Cos è anche l'ultimo (“La mia strada non è sicuramente quella del musicista, infatti la mansione di "cocineros" ha prevalso per tante piccole ragioni. Il fatto di aver dato alla luce un locale con la persona che amo, il dimostrare quotidianamente le proprie abilità gustative e manuali, il rendere contente delle persone con il cibo sono tra le tante cose che mi hanno spinto a dire basta, la musica è un capitolo chiuso”).
Certo è un po' triste sapere che questo è un addio, ma che dire, tutto finisce, e se lo fa onestamente va bene così. Intanto pensiamo a quello che è, non a quello che non sarà più: alle sfaccettature che il titolo promette e il contenuto mantiene, ai parallelogrammi che ora si fanno tridimensionali, prendono forma di prismi e riflettono nello spazio il racconto in tre atti di un sentimento tormentato, dove le parole tracciano rotte emozionali di R'n'B melodico e spigoloso, mentre intorno e dentro alle intersezioni di rette, curve e segmenti, si espandono e si frammentano schegge sonore che seguono un percorso astratto ma coerente, dall'iniziale crescendo di “Revenge” ai riflessi jamesblakiani di “Summer”, passando per i cromatismi nervosi e cangianti, ora più bucolici ora burrascosi e industriali di “Far Away”, “Jumper”, “Fight For”.
Pensiamo a quello che è: un'uscita di scena stilosa, e non è da tutti, quindi applausi.
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La recensione In/Prism di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-02-02 10:00:00
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