Folk acustico, con la semplicità di chitarra e voce e un'elegante marcia in più
A cinque anni da "Pure Songs Vol. 2", Mariano Festa torna a registrare e confeziona "Pure Songs Vol. 3". I sei nuovi pezzi portano avanti il progetto artistico del cantautore, proseguendo, già grazie al titolo, il suo percorso di totale fusione tra musica e musicista. Tutti i dischi di Festa portano infatti il suo nome d'arte, Pure songs, affiancato semplicemente da un numero, un'indicazione progressiva che ci guida nel viaggio crativo dell'autore, tra un volume e l'altro.
I brani di "Pure Songs Vol. 3" sono asciutti e delicati, costruiti sul binomio acustico chitarra/voce. La tonalità alta di Festa e una certa fragilità nel cantanto si prestano perfettamente alle sonorità blues e folk degli arrangiamenti, che non negano anche qualche momento dalle venature più country, come in "Another Story". Il pezzo forte di Pure Songs sono comunque le ballate, dove riecheggiano a tratti, soprattutto per l'impostazione canora, Damien Rice (in "Soldier" e "Bright Eyes) o The Tallest Man on Earth.
Nella sua semplicità, "Pure Songs Vol. 3" si offre all'ascolto come genuina creatura pop, con un'elegante marcia in più. La sola chitarra si avventura infatti in avvolgenti arpeggi e regge tranquillamente il peso della voce, mantenuta sul rilassante margine tra sussurro e racconto.
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La recensione Pure Songs Vol. 3 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-03-09 09:00:00
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