La scienza incontra la musica ricercata e di qualità dei Deproducers
Perché spesso è ciò che ci circonda da vicino, ciò che può sfiorarci la pelle o forse, anche apparire a volte indifferente allo sguardo ad essere sensazionale. Che sia questa una foglia del gelso in estate o il sottobosco pestato dai piedi di una camminata in autunno poco importa. Il concetto fondamentale che bisogna tenere a mente è che il mondo vegetale che ci circonda, forse anche più di quello animale, è di natura formidabile anche perché molto spesso poco conosciuto.
Grazie a Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Max Casacci e Riccardo Sinigallia e al loro secondo progetto intitolato "Botanica", la possibilità di riflessione sul tema, veicolata tramite lo strumento essenziale qual è la musica, si sviluppa in maniera immaginifica, chiara, accessibile e didascalica. Che siano quindi concetti esposti da un cantato semplice e conciso come il linguaggio scientifico divulgativo impone o atmosfere descritte dall'aiuto della sola musica, vagante tra ambient, acustica, neoclassica e rock, alla fine, quello che nasce dall'incontro tra i Deproducers e il neurobiologo Stefano Mancuso è il secondo capitolo che segue allo spettacolo che fu di "Planetario".
Se nel rinomato primo progetto della super formazione eravamo venuti a contatto con l'orizzonte cosmico conosciuto, adesso, il protagonista di "Botanica" è il mondo vegetale. O meglio, quanto il mondo vegetale sia dominante e fondamentale per la Terra, quindi anche per l'esistenza dell'uomo stesso.
I personaggi chiave di questo regno stupefacente dal punto di vista scientifico sono molteplici: dagli alberi, protagonisti a suon di numeri, indagini, cronologia e percussioni ritmiche di "Pianeta Verde“ e di "Dendrocronologia", dalla magia della fotosintesi sino al pianoforte riflessivo e suggestivo collegato al ruolo determinante che le radici compiono in questo mondo.
L'IDM guardinga e la chitarra acustica da perlustrazione e indagine dimostrano quanto poi la natura sia psicoattiva. Mancuso spiega infatti che non è affatto vero, scientificamente parlando, che le piante non pensino. Semplicemente lo fanno in maniera differente dal mondo animale. Occorre studiare però per anni la società vegetale per capire e assimilare quest'idea ("...la nuova scienza delle reti dimostra l'esistenza di comportamenti intelligenti anche in assenza di un cervello. Per una pianta avere un cervello non sarebbe un vantaggio...").
Ma l'uomo fa qualcosa di concreto per salvaguardare l'importanza decisiva che ha per la nostra esistenza la botanica? In "Global Seed Vault" viene raccontato cosa sia questo omonimo bunker artico sede e custodia per molti semi di piante essenziali come il melo e la manioca. Il seme, cioè quell'elemento che è sempre strettamente legato in vita a un altro costituente principale nel mondo vegetale: il fiore. Nella successiva "Sviluppo di un fiore", infatti, la chiave di studio congiunta al legame pianta-impollinatore viene introdotta da una fusione tra ambient e musica concreta per poi sbocciare nella strumentalità in levare del post rock finale. Seguirà invece un indie rock strumentale, delimitato dagli archi, nella rappresentazione del concetto di vegetazione modulare.
Il passaggio più crudele che i Deproducers raccontano in quest'ultimo e bellissimo progetto passa infine per "Disboscamento". Il presagio funesto che tale fenomeno stia per danneggiare irrimediabilmente il mondo vegetale è descritto nello stile più veloce, ritmico e distorto di questo pezzo dove ogni gioco di effetti riprodotto simula la cadenza di un colpo d'ascia contro il tronco di un albero.
Ma, nonostante ciò, quello che ancora oggi ci rimane è la consapevolezza che solo con la nostra forza di volontà e il nostro desiderio di sostentamento della flora terrestre potremo dare una speranza concreta a questo regno, garantendo la permanenza dell'uomo sulla Terra. La canzone conclusiva e soave "Botanica" non rappresenta nient'altro che quest'idea. Tutto sommato una volontà simile a quella che spera che il progetto Deproducers non finisca proprio adesso. Guardando una stella sotto la frescura di un albero. Non prima di un'altra lezione almeno.
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La recensione Botanica di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-04-06 09:00:00
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