Brani che non superano quasi mai i due minuti e sfuriate con attitudine punk d'altri tempi
Reikä è un progetto nato a Napoli nel 2015, quattro ragazze che nella loro sala prove hanno iniziato lentamente ad urlare tutta la rabbia riversata all'interno di questo disco d'esordio, intitolato "Frangenti". Le quattro donzelle propongono un post-hardcore dissonante, miscelato con una voce screamo più incazzata che mai.
Dalle prime note di "Racconto di sabbia" si notano tutte le sfumature sonore accostabili ad influenze anni '90 e primi anni zero: distorsioni costanti e sonorità taglienti, voce graffiante e tanta tanta intensità. Ci troviamo un po' tutta la storia dell'hardcore nostrano, mentre la linea vocale e i testi ricordano parecchio i conterranei e recentissimi Gomma, una delle sorprese di quest'annata musicale indipendente. La capacità di muoversi tra sonorità più morbide e un climax vocale che varia dalla dolcezza quasi innocua a lunghissimi momenti isterici ed estremamente rabbiosi, si riassume perfettamente in "Eco", mentre tutta la genealogia musicale di questa interessante band è contenuta nelle chitarre e nei bassi distorti di brani come "Macerie" e nell'urlatissima "Memorie", titoli classici ma sempre in voga e taglienti.
I testi non lasciano spazio all'immaginazione, parole glaciali, di un freddo in grado di tingersi solamente di colori grigi e neri; le grida sono unghie affilatissime che graffiano sulle pareti, gessetti che stridono sulla lavagna, coltelli che tagliano la porcellana dei piatti vuoti, scegliete ciò che vi dà più fastidio: ciò che disturba a noi piace perché è bello così. Brani che non superano quasi mai i due minuti e sfuriate con attitudine punk d'altri tempi, questo quartetto napoletano è in grado di mandare in frantumi le pareti dal primo all'ultimo pezzo di "Frangenti" e conferma che Napoli è anche altro.
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La recensione Frangenti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-11-07 09:00:00
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