I Belize tornano con un nuovo ep in cui il cantautorato incontra un elegante e malinconico trip-hop. Un'interessante pausa di riflessione per la band varesina.
I Belize tornano a distanza di un solo anno da "Spazioperso", disco che ha segnato l'esordio della band di Varese. Tra trip-hop e cantautorato, il quartetto rompe il silenzio e ci regala a sorpresa cinque brani, una sorta di transizione, forse, tra un'avventura musicale e l'altra. Un anticipo di qualcosa che deve ancora arrivare.
Il progetto dei Belize è interessante e ambizioso: il pop incontra la black music e il sodalizio risulta molto leggero ed elegante, orecchiabile anche per chi predilige altre sonorità. Un rap che rap non è, che diventa più cantautorato, avvolto da una morbida elettronica quasi malinconica.
"Replica" è un lavoro riflessivo, una specie di pausa con cui la band si prende il tempo giusto per fare chiarezza, sia musicalmente sia dentro di sé, mettendo in luce la voglia di cambiare e ripartire con una maggiore consapevolezza di ciò che si è. Di crescere e andare avanti.
Il disco si apre con "Pianosequenza", brano più acustico rarefatto rispetto agli altri, per poi sfociare nella downtempo con "Iride". "Replica" è l'unico momento strumentale di questo ep, una traccia misteriosa, molto Massive Attack, in cui la voce di Riccardo Montanari lascia libero spazio a un virtuoso e ipnotico trip-hop. Chiudono il cerchio "Superman", singolo di punta dell'album, e "(Gillette)", dolce ballata in cui una voce femminile si aggiunge al tutto, fondendosi con quella maschile, sulle note introspettive di una tastiera.
"Replica" è il segno di qualcosa che bolle in pentola. Un punto fermo con cui chiudere una storia e cominciarne subito un'altra, con cui realizzare ciò che si è fatto e che si è diventato prima di poter proseguire il percorso. Una strada ben solida in cui i Belize dimostrano di sapersi orientare.
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La recensione Replica EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-11-23 09:00:00
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