Un ep che racchiude l'inverno, chiaroscuri post-punk e panorami gelati anni '80.
Nei Tante Anna c’è sempre l’inverno, i chiaroscuri affacciati nel post-punk e l’attenzione verso panorami gelati anni ’80 che diventano materia contemporanea, coniugata al presente con amorevole cura. “G” è un viaggio breve che con quattro brani spegne ogni luce e accende passioni su percorsi stilistici che abbracciano il dark, solleticano istinti new wave, cavalcando un’attitudine lo-fi che si sposa col nero tutt’intorno per un risultato che affascina: tensione emotiva, battiti rallentati per umori altalenanti, cupezze sottili e stati di agitazione.
Dall’apertura di “Chi sei” che si lascia guidare dalla drum machine per affondare con ritmo in spazi lontanissimi, alle campane a festa che introducono “Inumani”, dove chitarre nervose scuotono le ombre mentre la voce si fa ipnotica litania; e ancora al procedere gotico di “Piccoli”, regno del basso e di ossessioni notturne, fino alla chiusura con “Cosa è stato (8 gennaio 2017)”, che coinvolge i beat della batteria elettronica in un racconto dove le parole crescono e si dilatano fino ad affogare, questo ep spezza il cuore, abbandona nella lucida tristezza e spinge verso riverberi profondi di eterna malinconia, col sapore denso di pensieri cantati in una notte d’inverno, coi chiaroscuri che illuminano il viso, mentre fuori è nero tutt’intorno.
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La recensione G di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-04-04 09:00:00
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