Undici tracce variopinte ma univoche nello sviluppo: interessante disco per Filippo Poderini, che non ha scelto quale genere suonare.
Arriva dal cuore dell'Umbria Filippo Poderini, artista che una volta ha incontrato Mogol ricevendo, durante la conversazione, un consiglio ben preciso: “scegliere quale genere musicale suonare”; la risultante è “Moshi Moshi Pronto Pronto”. Tanto per essere chiari, no, il nostro non ha minimamente seguito il consiglio.
Undici tracce talmente eterogenee da sviluppare un concetto di entropia pop: venature cantautorali, intermezzi parlati posizionati a piacimento tra melodie punk-electro e tappeti sonori di sintetizzatori. Un microcosmo talmente variegato da rendere necessaria la fornitura di una bussola ai timpani, per non perdersi in questa giungla variopinta. Confusione nel significato più apprezzabile del termine: Filippo Poderini dimostra di pescare i propri stilemi artistici da un background caratterizzato da ascolti molto diversi fra loro, ma il suo processo artistico diventa filtro che riesce a dare una sensazione d'ascolto univoca.
Si nota che le mani ad aver plasmato questo viaggio sono due, e sono le stesse che propongono live i brani attraverso un set a 133 bpm in cui ballare da soli o tutt’uno con qualcun altro (citando testualmente l'artista). Atmosfere rarefatte e labirinti in cui perdersi in nome del distanziamento dalla realtà: “Moshi Moshi Pronto Pronto” è sicuramente uno dei migliori ascolti da quarantena.
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La recensione Moshi Moshi Pronto Pronto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-04-21 02:22:00
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