La scena underground italiana conferma ancora una volta la propria vitalità, come dimostra il secondo disco dei Laundrette, "Concrete and glass", uno dei miei ascolti preferiti al momento: otto tracce caratterizzate da un eccellente impianto ritmico, ricco di pause e controtempi, e chitarre in stato di grazia. Un album meravigliosamente anomalo, registrato negli studi di David Lenci, già collaboratore di Uzeda e Three Second Kiss, e pubblicato "in casa" dalla marchigiana Gammapop, congiuntamente alla Freeland records.
Rispetto al precedente "Altitude", il nuovo lavoro suona molto più free-oriented e dilata gli orizzonti stilistici del gruppo: la voce è passata in secondo piano, il vecchio power-pop è stato abbandonato a favore di un post-punk visionario, che coniuga controllato nervosismo noisy e felici intuizioni melodiche.
Dall'iniziale "Remondino", episodio strumentale con la chitarra che singhiozza un giro stropicciato, si passa al sommesso fragore sferragliante di "Two States" e poi all'armonia dissezionata di "That plush". La band cambia continuamente registro, passando con disinvoltura dal pop obliquo della bostoniana "Diver in the sea of sirens" alle trame post-rock di "Out of traffic", dai geometrici patterns di "Like a plane" alla fiera sonicità di "Confess the confessor". Conclude l'album l'incantevole "Vincent Gallo", un'oscura gemma sonora animata da tenui respiri psichedelici, assecondati da un esangue cantato lo-fi: un brano di straordinaria bellezza e intensità.
Personalmente, sono sorpresa quando una band italiana dimostra di poter reggere il confronto con le produzioni d'oltreoceano, per questo mi auguro che il trio anconetano non resti un gruppo "di nicchia". I Laundrette dimostrano innanzitutto un talento compositivo fuori dal comune e un gusto particolare nella ricerca di soluzioni sonore inconsuete: in "Concrete and glass" spiazzano l'ascoltatore con continui stop and go, flussi di accordi sospesi e improvvisi tagli elettrici. Poetica del contrasto, in definitiva: silenzio e rumore, luci e ombre. Cemento e vetro.
---
La recensione Concrete and glass di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-04-16 00:00:00
COMMENTI