Avete già avuto a che fare con i Thee S.T.P.? Personalmente non li avevo mai sentiti, anche se il loro hard-rock (‘n’ roll) contaminato dal punk rientra tra i miei ascolti preferiti. E al momento penso che in Italia siano i più credibili nel genere, proprio perché la loro non è solo una proposta musicale ma è anche, come direbbero gli americani, un ‘lifestyle’. Basti vedere la foto interna nel booklet del cd: 4 ceffi che non potrebbero certo suonare pop, o soul o quello che volete voi che non sia sinomino di pura violenza sonora. Basti, ad esempio, l’ascolto di “I can’t go wrong”, un po’ come se un fulmine ti entrasse nel culo così all’improvviso che stai cercando ancora di capire da dove è arrivato.
In “Sin temptation & pain” è racchiusa l’essenza degli Stooges, dei/delle New York Dolls, degli italianissimi Raw Power e chissà di quanti altri gruppi. Sicuramente anche quella degli Electric Frankestein, band che ha gentilmente concesso il prode Sal Canzonieri, produttore artistico e ‘passpartout’ per fare in modo che il disco venisse mixato e masterizzato al di là dell’Oceano ai West Side Studio del New Jersey (e sappiamo quanto conti, al giorno d’oggi, questa fase).
Certo è indubbio che pezzi come “Lazy Liza”, “1974”, “Brand new BMW” e “Professional solitary” escono comunque fuori dalla penna del quartetto, anzi dei due accreditati compositori, ovvero il chitarrista Stiv e il vocalist Metius. È inutile (riba)dirvi che in questo disco non troverete traccia alcuna di ballate o cose simili: questo è materiale altamente infiammabile che vale tanto al di qua che al di là dei confini patri.
Non aspettate quindi che arrivi qualche autorevole rivista estera a confermare il nostro giudizio: i Thee S.T.P. spaccano il culo, comunque!
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La recensione Sin temptation & pain di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-11-20 00:00:00
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