All'inizio erano in due. Poi, come nelle migliori famiglie, sono diventati tre. Oggi i Marta sui Tubi sono in cinque, e questo aggiungere posti A tavola si è riflesso, disco dopo disco, in una scalata verso la maturità che non ha nulla da invidiare agli esordi, in quanto a freschezza. Ora è tempo di stringere fra le mani il nuovo "Carne con gli occhi": dodici tracce che percorrono in maniera più convinta la strada disegnata negli ultimi tre anni, alternandosi fra un sound che abbiamo imparato ad amare a canzoni più ambiziose.
La chitarra di Carmelo apre l'album, in "Basilisco": sembra l'intro di uno dei loro pezzi più classici, ma in pochi secondi si è proiettati dentro un'architettura complessa e affascinante. Il testo, poi. Non si capisce subito che si tratta di un mostro mitologico. C'è tutto quello che verrà dopo: parti acustiche tradizionali, coretti, bridge che non ti spieghi come facciano a funzionare così bene se sulla carta non c'entrano niente, chiusura rumorosa e sperimentale.
Poi arriva "Cristiana", orecchiabile e in apparenza semplice, con ritornelli catchy che ti fanno tirare il fiato: uff, i Marta le fanno ancora le canzoni che parlano di donne, da cantare a squarciagola sognando un po'. Skip, e altra sorpresa. "Le cose più belle son quelle che durano poco": basso martellante, cassa che detta legge, frasi in rima baciata sullo sfincione a colazione o sulla sveltina in ascensore. Meglio di qualsiasi elenco. La voce meccanico-automatica irrompe riportando tutto alla dura realtà: Gigi d'Alessio, l'invadenza del marketing, il tasto cancelletto che tanto se anche non lo premi è uguale.
Il tema del disco (la lotta quotidiana alla "carne con gli occhi", ossia l'omologazione di massa di chi non ha un briciolo di personalità) va cercato trovando guinzagli, cappi, ami, collane. L'oggi che ci strozza. Senza troppe pippe sull'amore che non c'è o se c'è preoccupa. Già, perché stavolta si parla di altro, e si nota anche nella title track: è il brano di più ampio respiro, ha la stessa carica di un pezzo come "L'abbandono" ma si parla di altro, forse. Così come in "La canzone del Labirinto" o "Coincidenze".
C'è una parte più giocosa. L'ironia sui luoghi comuni, o sull'americana trapiantata in Sicilia che se la spassa tra sbirri e muratori: lo sanno far bene in meno di due minuti. Solo che ora lo fanno con un parco di strumenti notevole, ed è ancora più godibile. "Di Vino" è un gran pezzo: fa riflettere, fa ballare. Si cita persino Dio. "E piangerai 30 litri di lacrime, ma di queste solo un litro di gioia": non vi vengono i brividi?
Rock e folk si sentono, anche quando non si smette di sperimentare, incasinare i piani musicali e piazzare testi sempre più ermetici (come in "Il traditore"). Chiude l'album "Cromatica", che è una poesia e un tocco di grazia. Una forma canzone insolita: forse fai fatica a farla tua, ma lo capisci che è una spanna sopra a tutto quello che oggi viene venduto come cantautorato.
Insomma, i Marta sui Tubi sono andati più a fondo. Mantenendo la loro identità, cosa mai facile e che è segno di stile. Certo, se ci fossero state un paio di canzoni memorabili in più, non sarebbe stato male. Anche così, però, "Carne con gli occhi" ci piace assai e ha raggiunto il suo obiettivo: farci venire voglia di gridare "piantala di ficcare ancora un dito in culo al futuro - perché il futuro è di tutti sai".
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La recensione Carne con gli occhi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-05-02 00:00:00
COMMENTI (18)
O scusate, non avevo ancora sentito "Di vino"..Meraviglia!
"20 persone che ami se ne andranno..ti chiederai se c'entrerà Dio."
Cioè ma ci rendiamo conto di quanto può essere bella "Le cose più belle son quelle che durano poco"? Geniale.
Prenotato. Stasera lo compro.:)
non si dovrebbe dare da mangiare a chi non ha più fame!
'camerieri' bellissima.
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFANTASTICI..
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFANTASTICI..
alla faccia di chi era pronto a lanciarsi contro un disco pop, marta ci ha fregato di nuovo tutti e ha fatto il rocchenroll
bel disco! sono sempre più fuori!
cazzo...sbregano i culi
pollicione enorme verso l'alto!!