Ibridi, istrionici, camaleontici. Il ritorno delle scimmie sulla traccia.
Ibridi, istrionici, camaleontici. Come l'ominide disegnato in copertina, Apes on Tapes tornano all'attacco in maniera selvaggia. "Pitagora's Bitch" mette finalmente nero su bianco nuovi stili e nuovi volti di quelli che, since 2005, si firmano alfieri di una personalissima via ai rapporti interpersonali con beat, rullanti e cassa. Padri ideali di un tot di producers sbocciati nell'ultimo biennio, alla luce di rare apparizioni live che nello stesso periodo sembra abbiano fatto solo prigionieri (qui il racconto orale si mischia alla leggenda), questo EP impasta suoni e ritmi su un background spesso, e contemporaneamente si slancia a cielo aperto, quota tremila piedi, leggero e ficcante come un diretto Ryanair.
La regola, as usual, è scegliersi i migliori posti coi vicini buoni, senza fare gli antropofobici in saletta, continuando a suonarsela tra sé e sé. Tradotto, gli Apes on Tapes si giocano la prova al meglio, uscendo dal guscio dove rischiavano di morire ("Foreplays" sapeva già troppo di maniera). Merito appunto di chi si accoppia ai nostri (B.Kun, Godblesscomputers, Millelemmi, Desanimaux), di ascolti e metri di paragone rinnovati (adios Prefuse 73), produzione viva, solida e sognante (le esplosioni fragorose dei beat, lo scalpiccìo dei sample). Una corteccia funk grossa e adrenalinica, scavata da field recordings, campioni e rumorismi vari, che mangiano dove c'è da mangiare e restituiscono all'insieme una forma spezzata, sinuosa e ancora più vibrante. Se l'intro mette in chiaro la direzione, il disvelamento si completa con "Cattlestar" prima, "Ejaculattitude" poi: una tutta genio, sregolatezza e hip hop arcade, l'altra frutto della passione tra melodie avvolgenti e wonky beats, vocals black extrapitchati, tamburi tibetani e l'eterno scorrere dei fiumi, per come li conosce Godblesscomputers. L'esercizio sui cumulonembi assieme a Millelemmi è qualità purissima, un flow magico e fendente che si apre su un ritornello che spezza in due la tracklist. "Red Square" scioglie i sogni al sole, su stab di synth da lenzuola la domenica mattina, risveglio completato da una "Summertone (Punkrockers)" tutta fatta in casa, su cui 1/3 di Apes, Dyami, snocciola rime su una base slacked col fantasma di Jonwayne alle calcagna.
Insomma, non si poteva sperare di tornare a fare la voce grossa in mezzo agli altri in maniera migliore, "Pitagora's Bitch" ha tutti i connotati di un'importante ripartenza, e le scimmie, dal canto loro, sono scappate all'incubo dell'estinzione ed evolutesi in qualcosa che galleggia a metà tra abstract e imponente groove scandito sopra i beat. Datecene ancora.
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La recensione Pitagora's Bitch di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-08-04 00:00:00
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