La canzone italiana anni '50 pensata come la canzone italiana anni '60. Gli WOW sono splendidamente vecchi, necessariamente classici.
C’è una cosa che da questo paese non toglierai mai, che è il gusto per un certo modo di fare canzoni. O di non farle. Se cresci mangiando una cosa per tutti i tuoi anni di formazione probabilmente arriverai ad odiarla in un certo periodo, amarla in un altro, capirla con il tempo, metabolizzarla e darla da mangiare ai tuoi figli, che la odieranno a loro volta e poi tutto il resto ancora finché non avranno figli anche loro. Le tradizioni nascono così, l’identità comune pure, credo. Succede con il pesce, i canditi, le rape. Succede anche con la musica, e con un nostro gusto per la canzone all’italiana.
Modugno, Mina, Ritz Ortolani, Paolo Conte autore e Paolo Conte cantante: questa roba ce l’abbiamo nel DNA. C’è chi la odia, chi la ama, chi la scopiazza, e chi ne fa un linguaggio proprio. Come gli WOW. La band romana torna con “Come la notte”, che come nei lavori precedenti gioca a tendere un filo tra Patty Pravo e Cinecittà. In questo disco non c’è nulla, ma proprio zero, che faccia pensare ad una risemantizzazione della tradizione della musica italiana, è un disco invece che se fosse uscito 50 anni fa non se ne sarebbe accorto nessuno. Ma riuscire a farlo senza sembrare posticci, derivativi, con solo stile e zero urgenza, non è semplice. Piacerebbero sia a te che tua nonna, e restano stilosi.
C’è la coda prog di “Niente di speciale”, che resta quasi sussurrata per tutto il brano e uno spropositato uso del vibrato su qualsiasi strumento, il basso grasso di “Nina” e i topoi lessicali della canzone leggera e delle interpreti femminili: la luna, il serpente, gli occhi, la notte, l’amore e la morte e il loro legame. Era facile stancare l’ascoltatore, o portarlo a chiedere qualcosa in più nel corso dell’ascolto, e invece “Come la notte” è un album che sa farsi ascoltare bene, facilmente, senza sforzo, senza richiedere un’attenzione cervellotica e allo stesso tempo senza portarti alla distrazione, alla noia. Arrivare a questo esplorando un certo gusto e certi riferimenti non è semplice, per niente. Gli WOW sono splendidamente vecchi, necessariamente classici, e molto bravi.
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La recensione Come La Notte di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-09 10:38:00
COMMENTI (3)
Errata corrige "eccezion" e non "eccezzione" chiedo venia e mi assegno 0 in ortografia:-)
Errata corrige "c'entra" e non "centra"
Sarò gentile, ma con tutto il rispetto, che cosa centra con questo pur rispettabile calderone un outsider (di classe) come Paolo Conte? Tra l'altro eccezzion fatto per la nazional-popolare "Azzurro" è forse l'artista tra i meno connotabile come italiano... Mi perdoni ma, ancorché rispettosamente e gentilmente :-), dissento! Cordialità