Microchip Temporale arriva dopo vent'anni con una ventata di freschezza e una buona dose di retromania. Le collaborazione hanno il loro perché (ma a volte stroppiano)
20 anni fa e sembra ancora ieri. Il microchip innestato dai Subsonica alla fine del secolo scorso da emozionale è diventato temporale, ha fatto un salto gigante e si è portato con sé tutto quello che di nuovo è successo nella musica in questi anni.
La band torinese che ha inventato l’elettronica dentro il rock ha deciso di festeggiare questo importante anniversario regalando una seconda vita al Microchip Emozionale del 1999; tranne per i sei secondi di intro di Buncia, da Sonde fino a Perfezione ogni brano diventa una versione aggiornata che ospita un’artista contemporaneo. Impossibile non citarli tutti, in una lista in ordine di apparizione troviamo: Sonde feat. Willie Peyote, Colpo di pistola feat. Nitro, Aurora Sogna feat Come Cose e Mamakass, Lasciati con Elisa, Tutti i miei sbagli feat. Motta, Liberi Tutti feat. Lo Stato Sociale, Strade feat. Coez, Disco Labririnto con Cosmo, Il mio D.J con Achille Lauro,Il cielo su Torino feat. Ensi, i Fast Animals and Slow Kids in Albe Meccaniche, Depre con MYSS KETA e Perfezione insieme a Gemitaiz.
Se questo disco non è un riassunto perfettamente eterogeneo della scena italiana attuale cha fa il suo e vende dischi, faccio francamente fatica a trovare un elenco più aggiornato. Ma, come nella più consueta legge della giungla, dove sopravvivere tra tanti non è impresa facile, anche in questo disco (corale) alcune collaborazioni spiccano decisamente più di altre. Come ci insegna Benzina ogoshi, bissare non c'entra nulla.
L’importanza che ha avuto Microchip Emozionale per la carriera dei Subsonica non rende semplice l’intento di portare un evidente plus alle canzoni originarie, ma in alcuni casi il risultato è stato portato a casa, in altri mi sono chiesta se fosse effettivamente necessaria una collaborazione.
Discoteca Labirinto è una bomba a mano: la versione di Cosmo della lunghezza di 7.22 minuti ha mantenuto intatto lo scheletro dance della traccia originaria e l’ha condita con un sound che soltanto l’artista eporediese sa evocare, in un attimo sei dentro ad un concerto di Ivreatronic, ed è bellissimo. Liberi tutti è stata praticamente lasciata nella sua versione naturale, dentro c’è Lo Stato Sociale ed i conti tornano: “viaggiare sempre, sbagliare sempre, dormire poco, ridere forte”.
Grande sorpresa per un’altra traccia simbolo di questo disco: Tutti i miei Sbagli, insieme al cantautore livornese Motta, viene spogliata della sua forza originaria lasciando spazio alle voci degli artisti, un accompagnamento strumentale piuttosto basico che trasformano l’incazzato ritornello “tu affogando per respirare imparando anche a sanguinare” in un soliloquio intimistico che continua a mantenere quel suo climax ascendente via via che la traccia scorre, solo che lo fa in maniera diversa (e comunque bella).
Psycoton, Serenase Liserdol, Felison, Flunox Control, Quilibrex, Lexotan e MYSS KETA. Giusto così.
Il contributo dell'inflazionatissima scena rap in Microchip temporale è stao affidato a Willie Peyote, Nitro, Ensi e Gemitaiz ognuno con il proprio stile e la propria lingua hanno sicuramente svecchiato e allo stesso tempo aggiunto qualcosa di diverso: il trofeo però si vince in casa, a Torino, con il suo cielo. Peccato per tracce come Lasciati insieme ad Elisa, o Strade con Coez (ma anche i Fast Animals and Slow Kids) che alla fine dell'ascolto non ti lasciano addosso un granché, ed è un peccato. Aurora Sogna con Come Cose e Mamakass e Il mio Dj con il principe Lauro, erano stati i singoli di lancio; se con il primo mi ero gasata non poco, con il secondo ho fatto un po' più di fatica: il troppo storpia delle volte, è risaputo.
Nella recensione datata 27 ottobre 1999 si legge: "Microchip emozionale è comunque un album che merita molti ascolti prima di essere assimilato, forse perché rispetto all'opera precedente non ha pezzi facili, vista la scelta di alcuni arrangiamenti che non rispecchiano del tutto il classico sound della formazione torinese."
20 anni dopo il mood è più o meno lo stesso, con una bella dose di retromania che sclada il cuore ai malinconici e una botta di freschezza che porterà le nuove generazioni ad ascoltare i proprio idoli che cantano con un gruppo che si chiama Subsonica. Ci avvicina un po' tutti, davanti all'altare di un disco che ha fatto la differenza nella storia della musica italiana, ed è letterlamente un salto temporale (non per forza indietro, semmai nel futuro).
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La recensione Microchip temporale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-22 12:00:00
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