Gigante संगीत Buonanotte 2020 -

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Il secondo album è sempre quello più difficile? Gigante cambia tutto per rimanere se stesso.

Gigante torna nella forma che non ti aspetti, ma nella stessa sostanza che ci ha fatto emozionare due anni fa, quando è uscito il suo album di debutto Himalaya. Il nuovo disco si intitola Buonanotte e il survivalismo estremo a cui ci ha abituato ha lasciato il posto a storie intime e casalinghe, che sembrano perfette per il periodo di quarantena in cui è uscito. 

Protagonista della svolta musicale del disco è il synth in stile anni ottanta, e vi vedo già storcere la bocca pensando "sai che novità, tutto l'itpop l'ha usato e abusato". Vero, ma qui di itpop non c'è neanche l'ombra. Nove canzoni malinconiche, scure, prodotte e arrangiate come dio comanda, e anche quando la musica si fa meno opprimente, in canzoni come La felicità a che ore arriva?, Il mare come sta? o Caucciù, i riferimenti non sono quelli tipici del pop italiano ma piuttosto esperienze più ricercate, come Franco Battiato o Alberto Camerini, passate dal filtro dei Tame Impala.

In realtà, non è per niente facile fare paragoni quando si parla di Gigante, perché la voce di Ronny è talmente unica e riconoscibile da non dare altri punti di riferimento che non siano autoreferenziali. Il fatto è che con quella voce lì, molti preferirebbero non cantare e si affiderebbero a uno con la voce da cantante, mentre di questo progetto è la colonna portante.

Quella noia profonda, quel senso di precarietà assoluta, la sensazione di essere appesi a un filo, in questi giorni la conosciamo bene. Gigante ha fatto un percorso netto e dopo aver parlato di scenari da caccia alle streghe, in cui fuggire e nascondersi lontano dalle città sembrava l'unico modo di sopravvivere, ora ci porta per mano dentro casa, protetti dal nemico invisibile. 

Gomma americana è la canzone che più si avvicina all'album precedente, Rettile sembra uscita dalla colonna sonora di Drive, Vene è uno dei pezzi più fighi che vi capiterà di ascoltare quest'anno, Tempesta traghetta l'ascoltatore dalle vecchie alle nuove sonorità,  Lontra e Cous Cous sono due intermezzi strumentali davvero notevoli. Seconda prova superata a pieni voti.

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La recensione Buonanotte di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-13 10:00:00

COMMENTI (1)

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  • Babba 4 anni fa Rispondi

    Quando uscì Himalaya una tempesta di neve paralizzò mezza Italia e mi sembró il disco adatto al momento, ora l’Italia intera è chiusa in casa. Non so se Gigante sia il cantautore delle catastrofi ma questo è un lavoro encomiabile.