Due voci centrate e credibili per una urban campana, d'ispirazione retro e suono moderno.
Emanuela e Maria Negri, sorelle salernitane di origini brasiliane, allargano i confini e le possibilità della scena campana, già in un momento di grande splendore e rinascita. Se la lingua napoletana è tornata in radio grazie a trap e rap, le Blue Channel scrivono un disco interamente in inglese che invece va nella direzione dell’Urban di classe.
L'apertura alla Massive Attack (che pur con Napoli hanno qualcosa a che fare) di The Survival of Consciousness, apre un viaggio nell’Urban, l’R&B e la black music rendendola leggera con voci perfettamente centrate e credibili nel genere che vanno a disegnare melodie semplici, suadenti e che sanno completarsi perfettamente nei momenti in cui cantano all’unisono.
Si tratta di un album ricercato ma non elitario, ci sono echi di di Destiny’s Child rilette in modo più “alto”, episodi soul che ricordano la migliore Alicia Keys, armonie alla TLC, strutture compositive che ricordano Lauryn Hill, il tutto senza apparire farlocco, anzi perfettamente coerente nei riferimenti del decennio che tralaltro vede la nascita delle sorelle Negri. È un disco consapevole delle proprie possibilità, senza scimmiottare i riferimenti di partenza, ma rendendo loro omaggio con una dote rara ad album con questo concetto di partenza: l’originalità.
La struttura dei brani, infatti, quando si fa più “radio friendly” – The beat is on – sia quando è più introspettiva – My Watery Eyes – o oscura e moderna – Way To High – mostra nella composizione delle due cantautrici ma anche nella produzione di Max Dale una fotografia chiara e nitida del proprio mondo di appartenenza, ma senza mai dare l’impressione di già sentito, anzi, con la scintillante confezione di qualcosa di completamente nuovo.
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La recensione The Survival of Consciousness di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-07-28 12:26:00
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