Il disco di Tristram ti sballotta fino allo sfinimento tra ritmiche lo fi, suoni campionati e una voce sporchissima
Il primo disco di Tristram è un quadro tra surrealismo ed espressionismo, con colate di elettronica grezza su un cantautorato nonsense. È Nonsenso su canzoni. “Dentro troverete tutto il nonsenso che ha popolato la mia testa in questi strani anni”, dice il musicista nel post con cui ha annunciato il disco. Aveva ragione, è un album da scoppiati.
Sintetizzatori, suoni campionati che sembrano usciti dalla fabbrica della Nintendo, chitarre acustiche e ritmiche lo fi. Nonsenso su canzoni ti sballotta come fossi un barile in mano a Donkey Kong. Come nel finale di Mente su corpo, una composizione alienante, in cui un bel canto distorto si incastra tra fiati campionati. Poi arriva la voce di Tristram. Effettata, rozza, post prodotta da schifo, ma quello schifo vero e DIY, come se lo scopo fosse renderla un tutt’uno con la base elettronica, nello stile degli Specchiopaura, ma con un pizzico del realismo magico di Colombre.
Dalla prima traccia il musicista ci invita a fare un Autodafé. Per ascoltare questo disco bisogna compiere un atto di fede, senza sperare che il caos possa avere senso alla fine, perché – spoiler – non ce l’ha. Non si sa perché Tristram sia impazzito, ma vuole farci sapere che da questa follia è uscito con qualcosa in mano. In I quattro fratelli corridori (parte uno) – brano di Roger A. Graham e Spencer Williams, compositore e paroliere di inizio Novecento – dice:
Io no ho nessuno
A nessuno importa di me.
Io non son nessuno
Ma è anche questo che mi rende me
E che ascolti altro chi non è disposto ad accettare le stranezze che ci rendono chi siamo. Magari un pezzo prevedibile, cantato con voce pulita e ben registrata, suonato da una band invece che da un esercito di computer. Meglio ancora se racconta una storia che già conosciamo (se poi qualcuno la chiama “universale”, bingo). Ma perché fare qualcosa che la gente si aspetta?
Mentre luglio avanza e tutti vanno al mare, Tristram se ne frega e ci ricorda che “la riviera fa schifo”.
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La recensione Nonsenso su canzoni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-07-07 00:00:00
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