Sleap-e 8106 2024 - Punk rock

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Il secondo disco di Sleap-e è un viaggio nella Bologna rock, che parte da una cameretta e straborda da ogni finestra. Occhi di riguardo verso le attitudini punk DIY americane, verso il cantautorato anni '60, nessuna paura di far esplodere tutto

A volte basta l'attitudine. Un  modo di fare che lascia poco spazio all'interpretazione. La nitidezza dello sguardo, una serie di azioni eseguite senza particolare fatica, un risultato massimo. Sleap-e incarna appieno l'artista a cui basterebbe solo la dose massiccia di attitude che madre natura le ha dato per lasciare tutti a bocca aperta. Ma ha deciso di non accontentarsi. E allora aggiungici una voce incredibile, una penna che oltreoceano garantirebbe palcoscenici degni dei veri "big" della musica mondiale, e il progetto è servito. Asia Morabito è passata a trovarci già nel MI AMI 2022, ma forse è solo oggi, con l'uscita del suo secondo disco, 8016, uscito per Bronson Recordings, che finalmente riusciamo ad avere davanti agli occhi un ventaglio più grande di quello che questa ragazza classe 2000 può diventare, e in parte già è.

L'ambito della musica fatta di chitarrine è un campo di esplorazione che oggi può lasciare indifferenti, vista la marea di cliché che si porta appresso, ma Sleap-e ci mette un'intensità diversa, in tutto. 8016 è un disco che nasce in una stanza, chiuso dentro le mura domestiche, ma come prima cosa non suona come un progetto schiacciato o eccessivamente riflessivo. Tutto straborda, dalla porta come dalle finestre, e il bedroom pop rimane solo come punto di inizio, per sfociare subito in qualcosa che si avvicina alle ruvidezze di un'underground anni '90. 

Nelle tante esplosioni di colore di 8016, numero da stanza d'albergo, numero di prenotazione per un soggiorno riservato in una residenza dove si può godere di gran bella musica e spensieratezza, ci si può proprio muovere come in un parco a tema, per godersi un periodo di bolognesità rock, che  odora tanto di East Coast americana, che si tratti di Dinosaur Jr o di Kurt Vile. Il "chitarrismo" pop da gen-z si mescola alla perfezione ad un gusto punk che si riflette nell'atteggiamento di Sleap-e nell'approcciare strumenti e canto.

Basti sentire l'inizio della bellissima sad is ugly, un'intro borbottata che fa venire il capogiro, o le vibes da Strokes che aleggiano nel ritornello anti-epico di no-joke per iniziare a mettere insieme i pezzi, per capire che a volte si è dei fuoriclasse senza nemmeno darlo a vedere. E allora dopo queste spruzzate di suono caotico e masticato tra i larsen può far capolino il piccolo idillio di english countryside, una malinconica lettera che dipinge un paesaggio campestre, dove la chitarra è un pennello impressionista. 

Il finale è la definitiva mutazione di forma, perché la title track accompagna quasi a dormire, dopo una gita intimista che vede Sleap-e trasformarsi da nostrana Courtney Barnett, a folk singer americano anni '60, una Donovan con meno tinte cupe. Con 8016 ha creato le diramazioni possibili che il pop-rock in lingua inglese può prendere in Italia, con la chitarra in braccio, la voglia di disfare i letti a furia di saltarci, i modi educati solo in apparenza, perché appena si attacca l'impianto può esplodere tutto.

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La recensione 8106 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-03-22 00:00:00

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