PseudospettriPseudotape vol. 3: Pseudomania2024 - Hyperpop

Disco della settimanaPseudotape vol. 3: Pseudomaniaprecedenteprecedente

Il conclave dell'hyperpop italiano offre il suo quadro aggiornato di una scena in continuo divenire, tra pc music febbricitante, deliri pop e una spesso inconsolabile vena malinconica

Una tracklist lunga, lunghissima, una sfilza di nomi difficilmente pronunciabili: siamo finiti di nuovo nella contea dell’hyperpop italico, terra tenuta d’occhio con attenzione, mai presa troppo sul serio, trattata con la giusta dose di (post) ironia. Pseudospettri – lo trattiamo come un’entità singola fatta di mille anime, così è più semplice -, pubblica la terza parte del suo Pseudotape, PSEUDOMANIA, ed è un tripudio, tutto quello che ci aspetteremmo di sentire da questa cricca di matti devoti alla pc music.

Le citazioni fioccano fin da subito, provocando reazioni disparate, come se ne avessimo tutti abbastanza, ma alla fine basta sentire l’attacco di COME I CANI per volere bene ancora una volta a questa deriva compatta ed elettronica della psiche dei membri di Pseudospettri. E come quando da bambini – e chissà forse ancora oggi – collezionavamo le figurine dei calciatori, è giusto sfogliare l’album di tutte quelle anime digitali che prestano voce o pirulini in PSEUDOMANIA: Lanyard, b.estye, christiannife, Refo, Millecoltelli, Kuzu, margadonna, Krxine, Hate Engine, 9DEN, Jenn, Marco444, moth., GIUMO, .ANAMIRTA., Neo Nigel, Koaku, Luke LEcomte, Rumo, Ermete Diara, Rikipicchi.

E poi, ci sono gli ospiti d’onore. Il nuovo volto candido dell’hyperpop, Faccianuvola, alle prese con Vorrei essere, traccia bianchissima nella melodia e violentissima per l’arrivo dei bassi distorti e della cassa dritta. Poi arrivano Vipra, a cui Kuzu remixa Vestito di Cristo – brano già presente nel disco Musica da morto -, e Deriansky con le sue barre ruvide che si infrangono sulla strumentale di Foto, ma il vestito da cerimonia va indossato per la traccia finale, per l’esattezza la numero diciotto. Un pianoforte mieloso introduce, un pianoforte mieloso continua ad introdurre, un tastierino corregge il riff, gli accendini sono già accesi, 104 secondi ed è tutto finito. Il re del troll, Pop X, ha colpito ancora, mettendo la firma su piano120, e dando la sua benedizione a questo progetto, che a lui deve tutto, o forse di più.

Pseudospettri è il conclave dell'hyperpop racchiuso in una sorta di compilation da Festivalbar dell'etere, che a guardarla da fuori sembra il tentativo impossibile di immortalare un gruppo di elettroni che si muove impazzito nello spazio. Ed è proprio questo slancio di follia che fa venire voglia anche a noi di prendere la macchina fotografica.

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La recensione Pseudotape vol. 3: Pseudomania di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-14 00:00:00

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