Dopo averci favorevolmente impressionati con il loro CD autoprodotto d’esordio, ascoltato e ballato allegramente per la prima volta durante l’edizione ’98 del MEI, ecco i sei pugliesi Folkabbestia con il loro nuovo lavoro, questa volta prodotto dalla neonata etichetta UprFolkRock.
Il titolo del CD ("Se la rosa non si chiamerebbe rosa (Rita sarebbe il suo nome)") porta con se un errore grammaticale troppo abnorme per essere vero ed infatti, esattamente come la loro musica, anche il titolo ha l’intento di stupire. Non si impongono ne’ regole ne’ freni i Folkabbestia e ci propongono un CD magistralmente suonato e ricco di idee e contaminazioni artistiche di ogni tipo; si passa dallo ska-reggae alla tarantella, dalle sonorita’ balcaniche ed irlandesi ai ritmi afro, tutto riadattato in battere e levare come il folk tradizionale impone.
E’ proprio qui la loro straordinaria originalita’, prendere musiche e spezzoni di testi da classici indimenticabili, Mr. Tambourine Man di Bob Dylan su tutti, ma anche Fred Buscaglione e i piu’ recenti Pitura Freska, e personalizzarli a tal punto da marchiarli in modo univoco con la loro impronta.
Una nota di merito va assolutamente ai testi ed a Lorenzo Mandarini che li interpreta come meglio non si potrebbe; ogni testo e’ una storia che si assapora con il sorriso (molti i testi ironici) e scivola via fluida perfettamente amalgamata con la musica.
Non mi risulta ben chiara la scelta di riproporre, praticamente invariata, la pur bellissima Tammuriata a mare nero gia’ presente nel precedente CD, mentre su tutti i pezzi segnalo La sinfonia di Mr. Tamburino e Le vie del Folk, due ciliegine su una torta gia’ squisita.
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La recensione Se la rosa non si chiamerebbe rosa... di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-01-01 00:00:00
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