I Mitici Gorgi, capitanati dalle voci di due ragazze, Chiara e Federica, suonano "E.P.S." (elettro-punk sinfonico, così dicono), a cavallo tra l'indie-rock, gli anni '80, melodie anni '60 e i CCCP. "Il demone" è un disco in cui le tantissime idee del gruppo si fondono in una mistura, a volte efficace e piacevole, a volte insopportabile. Questo perchè i Mitici Gorgi sperimentano, scivolando spesso al di là del buongusto. Le voci ricordano prima la follia e la rabbia di Loredana Bertè, poi il sintetizzatore vocale ("Il dadarock"), poi ancora un coro lirico ("In the Gorgi Show"), poi si fondono in armonizzazioni raffinate. Le chitarre ogni tanto stridono dissonanti come nella migliore tradizione post-punk, a volte invece tracciano ritmiche reggae (come in "Formica", la nuova "E la luna bussò" della Bertè). I testi, spesso non-sense e demenziali ("Se la mi nonna in carriola vedesse i pesci volare allora Pinocchio sarebbe un bambino vero", "Campacavallo"), vengono a volte recitati e non cantati.
Nonostante i Mitici Gorgi si facciano spesso prendere la mano dalla voglia di uscire dall'ordinario, e per questo la loro ricerca possa risultare un po' forzata e quasi fastidiosa, riescono a scrivere canzoni orecchiabili e carine, come "Narcise", un beat fresco e ironico, "Piazza Cretina (unplugged)", canzone arrabbiata e malinconica, urlata e sussurrata, "It's no true", il brano più pop del disco, e "Bingo", twist irresistibile.
Il tentativo di sperimentare e diventare avanguardia musicale non è sempre riuscito, ma vanno almeno premiate l'originalità e lo sforzo nel creare qualcosa di nuovo.
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La recensione Il demone di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-03-23 00:00:00
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