Non abbiamo mai avuto l’opportunità di parlare dei romani Brutopop sul nostro sito: i nostri pochi anni di vita non ci hanno consentito di parlare di una realtà che aveva realizzato il suo ultimo lavoro ben 3 anni fa, proprio quando Rockit vedeva la luce. Cogliamo perciò l’occasione dell'uscita di “Defrost” (album doppio che raccoglie nel primo cd i lavori del 1991 e del 1993, ripesca tracce dall’ultimo “La teoria del frigo vuoto” e contiene, nel secondo disco, 6 remix di altrettanti canzoni) per recuperare su ciò che non è stato detto. E ovvero che il quartetto capitolino esordisce circa 10 anni fa con un demotape intitolato “Bienvenidos”, lavoro che al sottoscritto fa venire in mente una band dai più considerata stupefacente; mi riferisco ai norvegesi Motorpsycho, o almeno a quelli intorno alla metà degli anni ’90, e non penso di proferir bestemmia se scrivo ciò. Basti l’attacco dell’iniziale “Liberi tutti” a far venire in mente alcuni passaggi tipici della formazione titolare di quel capolavoro che prende il nome di “Timothy’s monster”.
Certo è anche vero che la formazione romana all'epoca si caratterizzava per il fatto di avere un sound più grezzo e meno definito, ma d’altronde si trattava di un esordio a cui molti invidiano tutt’ora la freschezza e la carica musicale.
Discorso non molto diverso per il successivo “Bienvenidos”, che però ha una caratteristica in più dal precedente demotape: le tracce non sono più esclusivamente strumentali ma compare un cantato. Tuttavia rimane questa tendenza al ritmo ‘epilettico’, con continui sussulti e una progressiva definizione del suono, quasi che i nostri provino a cimentarsi con pezzi di matrice ‘avant-pop’ (???).
Le ultime 5 tracce, invece, ci mostrano una band che, dopo aver collaborato con Assalti Frontali in “Conflitto”, tenta una via personale al post-rock nel disco del 1997 intitolato “La teoria del frigo vuoto”, viaggio nell’elettronica di stampo vagamente sperimentale-psichedelico in cui i nostri perdono, nuovamente, l’uso della parola.
Il cd si chiude quindi con due episodi tratti dai singoli del 1999, in cui la band dimostra la propria versatilità nell’affrontare la musica percorrendo più strade possibili. E i due brani finali non sono altro che un intro per le 6 tracce contenute nel secondo cd, in cui i Brutopop affidano le proprie creature a 5 differenti entità che prendono il nome di Dj Stile, Mat101, Passarani, D’Arcangelo e Klipette, tutti responsabili di 5 nuove versioni di brani originali, senza contare la traccia di cui lo stessa quintetto cura personalmente il remix.
Che dire quindi per chiudere? Che questo lavoro è assemblato come meglio non si poteva e ci mostra un gruppo con una vena creativa sempre vivace nel corso del decennio. Aspettiamo quindi il nuovo lavoro senza mancare, però, all’appuntamento con “Defrost”.
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La recensione Defrost (2 cd) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-01-10 00:00:00
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