Favero registra, Mesmerico frastorna. Parlammo del duo napoletano già per l'uscita di "Silos", loro demo d'esordio, ora eccoci alla prima uscita ufficiale, "Magnete", un album che ci presenta una delle realtà più interessanti del panorama rumoroso nazionale. Il pregio del disco è la sua estrema dinamicità, il suo divincolarsi tra percorsi deliranti che vanno dal noise adrenalinico dei Lighting Bolt di cui richiamano impatto e strabordante carica, alle divagazione protosludge dei Melvins - e per non allontanarci parlerei anche di una versione strumentale dei Big Business più caotica e meno epica - fino ad infrangersi contro il muro free form degli Zu, che non a caso se li sono portati in tour recentemente. La molta carne al fuoco - in certi casi troppa, dettaglio che determina l'unico difetto della band, il numero elevato di ispirazioni e direzioni in un percorso di crescita che ancora deve affrontare il suo traguardo più importante, quello della personalità definitiva - tutta di qualità eccelsa, rende l'ascolto un sublime stridere di campane infuocate, pronte a sradicare quanto di lieve passa al convento. L'introduttivo e minaccioso basso di "Dentro al Vesuvio" è una dichiarazione di guerra che poco lascia all'immaginazione, segnando indelebilmente un disco dal sapore internazionale in ogni sua nota.
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La recensione Magnete di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-03-15 00:00:00
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