Not in a place Not in a place 2007 -

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Camuffo lo sguardo tiepido e assonnato. I Not in a place mi appisolano in una dimensione al limite del reale, surreale, irreale, non questa che sto vivendo. Panoramica notturna e inquietante, sentiero trasognato, sospensione onirica intessuta al buio inquieto. I muscoli si distendono, flosci su lamine di sax. L'album è il primo della band torinese, omonimo, frutto di undici tracce sospese tra ambientazioni jazz, sperimentazione e timida elettronica. Tromba, contrabbasso, tastiere. Un percorso languido e strisciante, sintetico come solo i nostri tempi riescono a generare, minimalisti fino all'essenziale. Soffi di percussioni, strumenti a fiato, atmosfere eteree. Reminiscenze di un passato, uno qualsiasi. Proiezioni in bianco e nero, timidezze sensoriali. Il silenzio è protagonista, capace di concederti la sensazione rara di credere nella tua intimità. Il pensiero vaga su pianure dilatate come un quadro atemporale di Dalì. Ma se ascoltassimo tre minuti al giorno di questa pacatezza? E poi timidi squarci sonori, minuziosi ciuffi d'erba. Cammini sulle punte. Il buio non inganna. Il sonno incombe. Surrealismo sonoro, a cadere nella notte.

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La recensione Not in a place di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-03-03 00:00:00

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